Immersione nel Madagascar
Destinazione e Data del viaggioMadagascar: Tour del sud e Tsarabanjina, dal 24-09 all'08-10-2013 Nome autore/autoriElisa e Luigi Perché questa sceltaPer la luna di miele io e Luigi avevamo due esigenze:- la mia era quella di visitare luoghi diversi dall’Italia, paesaggi con natura incontaminata e non annoiarmi facendo solo mare, ma vivere un po’ all’avventura e in particolare mi attiravano i parchi dell’ovest degli Stati Uniti;- Luigi voleva fare la parte finale di mare in un posto esclusivo, non il solito villaggio, ma un atollo sperduto con sabbia bianchissima, acqua cristallina e tanti pesci e coralli per fare snorkeling. Abbiamo incontrato Elisa di Pianeta Gaia a Torino in fiera… Ci ha subito capiti e ha trovato questa meta che p
Amazzonia - III
... segue 5 – Nella malocaOggi ci trasferiamo da Buen Perù Nuevo presso la maloca (casa tradizionale) che Dunu si è costruita ad alcuni chilometri dal villaggio, verso l’interno, presso la quale vivremo per alcuni giorni. “Non gli piace vivere nel villaggio – mi dice Hector –, troppo rumore”. Prima di partire - sono sempre un po’ lente le partenze - faccio un giro per il villaggio: diverse decine di case (palafitte come quelle di Angamos), un sentiero centrale in cemento, una scuola con un campo sportivo, una scala in cemento che porta al fiume, dove le donne si recano a lavare i panni. Una volta che i ragazzi sono entrati a scuola, non si sente un rumore, tranne qualcuno che ogni tanto spacca della legna con un&rsquo
Fuori dal mondo, in Botswana
Ero già stata in Namibia e l'Africa, i suoi paesaggi, i suoi colori e i suoi silenzi mi erano rimasti nel cuore... Io e Simone eravamo alla ricerca di un viaggio di nozze che ci facesse vivere per qualche settimana 'fuori dal mondo', un viaggio in grado di regalarci quelle emozioni che solo la semplicità sa donare e così abbiamo pensato quasi subito all'Africa e al Botswana... Forse uno dei più sconosciuti e quindi incontaminati stati dell'Africa... E le nostre aspettative non sono state tradite! Uomo San Arrivati a Maun ci siamo imbarcati sul primo volo charter del viaggio e, superate le prime perplessità sulla sicurezza dello stesso, eccoci volare sugli spazi immensi dell'Africa... In pochi minuti abbiamo lasciato
Amazzonia - II
... segue 3 – Gigante d’acqua Colazione all'americana nel hostal, non compresa nel prezzo della camera, ma solo dalle 7:00 e io, non ancora completamente allineato con l'orario e complice la luce che alle 5:30 già inonda tutto, all'alba faccio un giretto nei paraggi, per vedere il sole sorgere sul Rio delle Amazzoni, come promette il nome del locale per turisti a pochi passi dal mio alberghetto: Dawn on the Amazon (alba sul Rio delle Amazzoni). Intanto cominciano ad arrivare gli scolari della scuola lì a fianco e tutti vengono rapiti dalle immagini, piuttosto discinte, degli idoli televisivi di cui un venditore ambulante propone poster e figurine. Difficile crescere con valori diversi se fin dalla più tenera età i tu
Scene da un matrimonio... irlandese
Spesso non c'è bisogno di attraversare i continenti per imbattersi in usanze e costumi diversi dai nostri, a volte basta solo avere l'attenzione di informarsi per tempo sulle situazioni che potrebbero essere foriere di situazioni interessanti e, una volta sul posto, se non proprio cercarle, almeno tenere le antenne dritte, pronte a captare eventuali indizi rivelatori. È quello che mi è capitato in un recente viaggio in Irlanda, terra che pure - tra agricoltura, cattolicesimo e storie di emigrazione - ha parecchio in comune con il nostro Stivale. L'occasione me l'ha offerta un manifesto fotocopiato attaccato ad un palo, di quelli che si vedono anche dalle nostre parti quando si sposa una coppia del paese. Quale miglior occasione per riprendere
Amazzonia - I
1 - Il diavolo ci mette la zampaAll’aeroporto di Bologna, al momento in ampliamento e ristrutturazione, il check-in elettronico adesso è obbligatorio, al punto che chi si mette in fila col biglietto viene invitato a servirsi delle macchine e andare al check-in solo per il bagaglio. Poi però è semplicemente impossibile ottenere tutte le carte d’imbarco, perché la compagnia peruviana Taca, che effettua l’ultimo dei miei voli (quello Caracas-Lima), pare non essere riconosciuta dalla macchina (e c’è un’addetta ad aiutare me e tutti gli altri viaggiatori, molti in difficoltà: non è che sono io impedito a non riuscirci). Quindi mi presento al check-in dove mi mandano il bagaglio direttamente a destinazione (Lima
Mondi in bilico: I Konso
I Konso sono un popolo di circa 200.000 alacri agricoltori appartenente al gruppo linguistico cuscitico orientale e che popola un territorio piuttosto piccolo (meno di 1000 km2) e generalmente elevato nell'Etiopia Sud Occidentale. Sostengono di aver sempre abitato lin questa zona e alcuni studi ritengono possano essere in tale zona da qualcosa come 5000 anni, come sarebbe dimostrato da alcuni aspetti e tecniche agricole tipiche dell'età della pietra tutt'ora in uso. Sono sempre stati parecchio isolati dalle altre etnie dell'area, continuando a dissodare e lavorare i terreni in un'area prevalentemente versata verso l'allevamento e difendendo strenuamente il proprio territorio. Gli unici con i quali hanno storicamente interagito sono i Borana, dai quali o
Spiagge d'Irlanda
Quando si pensa a paesi ricchi di belle spiaggie di solito non è proprio l'Irlanda il primo che viene in mente: si pensa ai Caraibi, ai paradisi tropicali dell'Oceano Indiano o a quelli meno lontani ma non meno stupendi del Mediterraneo. Eppure la grande isola verde bagnata dall'Oceano Atlantico ha molto da offrire da questo punto di vista: le spiagge di norma sono molto spaziose, più spesso piatte distese di sabbia compatta che di ciotoli, sovente lunghe o con scenografiche scogliere a delimitarle, ideali per sport acquatici come il surf e campi di gioco perfetti per bambini. Certo, se uno le frequenta fuori dai mesi estivi più caldi (a luglio e agosto la temperatura dell'acqua oscilla di norma tra i 20° e 22°), per mettere i piedi a moll
Le "carte da parati" di Petra
Non ci sarebbe bisogno di inventarsi ulteriori motivi per visitare la stupenda antica città nabatea di Petra, non a caso considerata una delle Sette Meraviglie del Mondo. Eppure, visitando gli imponenti edifici scavati nella roccia che caratterizzano il sito archeologico più importante di tutto il Medio Oriente, non si può fare a meno di notare le striature e le variegate colorazioni che assumono, di volta in volta, le pareti in arenaria dei monumenti, quasi fossero delle carte da parati predisposte da Madre Natura per mostrare ai nostri occhi disegni arditi e sfumature che vanno dal bianco al giallo ocra, al rosso acceso a venature bluastre, tutte dovute alla diversa concentrazione degli ossidi durante il processo di consolidamento della roccia. Eccovi una
Amazzonia - Preparativi
Non pratico sport estremi, le altezze mi fanno venire le vertigini e non so nemmeno nuotare. Ogni tanto faccio trekking, un paio di volte all’anno, ma mi sono fratturato il mignolo del piede sinistro (sbattendo contro lo spigolo di un mobile mentre giravo scalzo, quindi una cosa più da coglione che da eroe) poche settimane prima della partenza e anche se ho tolto la fasciatura qualche settimana prima della partenza, non solo non sono allenato, ma zoppico pure un po’, causa un ginocchio che, nel poggiare il piede in maniera diversa, ha deciso di prendersela a male. Questo per prevenire le obiezioni che qualcuno solleva sui miei viaggi, come se fossero per superatleti o appassionati di sopravvivenza. È vero il contrario: se un viaggio lo faccio io allora vuol
Cibo locale: Giordania
La cucina giordana, non è affatto male. L'unico problema, direi comune a moltissimi paesi tranne l'Italia e non molte altre destinazioni nel globo, è che nei ristoranti che si rivolgono ai viaggiatori non sempre la varietà è enorme, cosa che abbiamo capito come aggirare solo verso la fine del viaggio. Generalmente il piatto principale di un pasto è la carne, quasi sempre di pollo o di pecora, essendo il maiale, per motivi religiosi, poco popolare. Il piatto più noto è il mansaf (bocconi di agnello su un letto di riso con spezie e pinoli o arachidi tostati), di origine beduina, considerato il piatto nazionale e tradizionalmente da mangiare con le mani, utilizzando il pane come strumento per raccogliere piccoli bocconi
Mondi in bilico: Gli Arbore
Gli Arbore, la cui religione primaria è l'Islam, appartengono alla famiglia delle lingue omotiche. Vivono nell'Etiopia meridionale, ad ovest del fiume Woito (che scende da nord a sud e sfocia nella piana paludosa che una volta era noto come Lago Stefania), a nord est del lago e sul lato destro del basso Sagan. Il Konso è la lingua franca dell'area e sempre con i Konso hanno legami ancestrali e culturali. Gli Arbore danzano e cantano, credendo che tali pratiche allontanino le energie negative e che, pertanto, il villaggio prospererà. Nella strada che da Konso va a sud verso Omorate, prima di entrare nella zona Hamer di Turmi e dintorni, nello spazio di poche miglia quadrate ci sono quattro grandi villaggi Arbore: Jellifa, Egudi, Gula'ma e Gond
Meraviglie della Natura II: I John Travolta alati
Dove trovare John Travolta? Ovviamente in discoteca, preferibilmente con la musica dei Bee Gees in sottofondo e le sempiterne sfere e luci stroboscopiche. Ma senza bisogno di pagare biglietti d'ingresso o consumazioni obbligatorie, vi sono epigoni del famoso ballerino italo-americano che potreste vedere in giro per il mondo, magari alzandovi a degli orari che, per il citato Re del Sabato Sera, erano quelli adatti per rincasare. SVASSO MAGGIOREQuesta è la "danza delle erbe" durante la quale i due uccelli, facilmente avvistabili anche dalle nostre parti, tenendo col becco delle erbe o piante, avvicinano il petto l’uno all’altra, allungano il collo e dondolano la testa da una parte all’altra in modo ritmato, a rappresentare lo scambio di mater
Il Vietnam delle montagne - Parte VII (fine)
...segue 17 - L'asticella non è mai troppo bassaUltimo giorno tra le montagne del Nord: stasera rientrerò in treno ad Hanoi. Ormai le etnie che volevo vedere, grazie alla mia cocciutaggine, le ho viste: chiaro che mi spiace di non aver visto la parte nord orientale ma non me ne faccio un cruccio, mi sarebbe dispiaciuto maggiormente essermi perso il mercato di Sin Ho, specie dopo aver toccato con mano quanto sia bello e autentico. Ieri sera ho detto al pilota che oggi mi sarebbe piaciuto andare al villaggio di Nam Cang, l'unico in zona abitato dagli Xa Pho, un sottogruppo dei Phu La ma ha detto che era troppo lontano, che non glie l'avremmo fatta in giornata. Non ci credo: il villaggio si trova a 35 km da Sapa, anche ammesso che si viaggi ai 15 km/
Mondi in bilico: Il Donga dei Suri
Il donga o, con termine Suri (Surma), saginay, è una lotta che si tiene presso i popoli Suri e Mursi dell'Etiopia Meridionale. In una società machista come le loro, dove spesso gli uomini vanno in giro con dei kalashnikov al collo, è in realtà una maniera meno cruenta per dirimere le questioni o, più spesso, per mettere in mostra il proprio coraggio, soprattutto allo scopo di impressionare le ragazze in cerca di un marito impavido e vigoroso. L'evento al quale ho assistito, a Suri Kibish, era stato organizzato per la disputa della mano di una ragazza. All'evento poi si erano aggiunti anche altri giovani non direttamente coinvolti nella questione, allo scopo di mettersi in mostra. In un angolo in disparte, vi era la pelle di un leone rece
Lungo la Carretera Austral - Parte IV (fine)
...segue 25° giorno Colazione in hostal, poi dopo aver rinchiuso gli zaini in sacchi per l’immondizia (son previsti molti chilometri su strade non asfaltate) prendiamo la strada lungo il Rio Limay, molto spettacolare, da dove ci sono belle viste di Bariloche sotto al Cerro Catedral. Poi lasciamo la RN40 per entrare verso Villa Traful ed il suo splendido lago, fino al congiungimento con la Ruta de los Sietes Lagos. Come dice il nome si vedono sette laghi in posizione splendide lungo una strada ancora in pessime condizioni finendo per mangiare molta polvere anche perché molto trafficata. Nonostante sia molto celebre devo dire che lo scenario lungo la valle di Traful è più interessante che questo, ma certo non va perso. Arriviamo a San Mart
Meraviglie della Natura I: Le nuvole ondeggianti di storni
Il titolo di questa serie di pezzi è un po' trito e ritrito ma come altrimenti definire quelle situazioni a dir poco stupefacenti che la natura, nonostante le nostre ripetute vessazioni, ancora ci regala? Per fortuna la bellezza del creato è ancora tanta e per coglierla basta avere un po' di attenzione. Cominciano con qualcosa di non troppo esotico e che forse alcuni di voi hanno avuto la fortuna di ammirare. Mi riferisco agli spettacolari voli degli storni. Insiemi di 5/10mila volatili danzano all'unisono, apparentemente senza logica alcuna, disegnando figure che ricordano i vecchi screensaver di Windows, quasi fossero comandati da un invisibile - e pure un po' ubriaco - direttore d'orchestra. In realtà queste sculture semoventi sono il
Il Vietnam delle montagne - Parte VI
...segue 13 - Tappone dolomitico L'unica cosa positiva dell'albergo è che è attaccato al mercato e così la mattina dopo, alzandomi per tempo, riesco a farci un salto, trovandovi oltre alle H'mong Bianche viste all'andata, delle Giay e delle Dao. Ormai da qualche giorno dò buca al pilota al momento della colazione: a casa mia sono abituato ad iniziare la giornata con tè, miele e biscotti e non ce la faccio proprio a sostituirli con i forti sapori vietnamiti. Anche oggi gli lascio scegliere dove fare colazione e poi, quando vedo che la scelta è ristretta alla stessa solita roba di pranzo e cena, gli butto lì un "Ci vediamo dopo" e vado a comprare qualcosa di più affrontabile in un negoziet
Nella Valle dell'Omo - VI
17° giorno Oggi vogliamo visitare un villaggio Borana e scattare qualche foto, operazione che si rivela fin da subito poco semplice. I Borana, benché vivano in zone molto meno frequentate rispetto a quelle a ovest di Konso, si dimostrano ben poco concilianti e pretendono di essere pagati più del doppio. A nulla valgono le classiche "finte partenze" che di solito generano un abbassamento delle richieste: non mollano. Dopo aver visitato 3 villaggi col medesimo esito negativo, al quarto riusciamo a scendere a più miti consigli ma i soggetti paiono ugualmente poco amichevoli: senza arrivare agli eccessi dei Nyangatom, i Borana sono un popolo fiero e anche in questo caso, l'asprezza del territorio che abitano, pare influire sul carattere. Non di
Only Lonely?
Vado molto fiero del metro e mezzo lineare di guide allineate su uno scaffale della mia libreria. Molte di esse sono delle corpose e tozze Lonely Planet in italiano o in inglese, come è normale che sia per un viaggiatore come il sottoscritto che predilige le destinazioni meno battute. Facile, direte voi, si sa che le Lonely Planet sono le migliori. Invece scrivo di questo argomento proprio per dirvi il contrario: la mia esperienza mi dice che, come il mondo che ci aiutano a scoprire, anche quello delle guide di viaggio è bello perché è vario. Di norma chi viaggia in autonomia in paesi extraeuropei si affida alle Lonely Planet, guide australiane edite in italiano dalla EDT di recente acquisite in toto dalla BBC, ormai quasi uno status symbol per un cer
Lungo la Carretera Austral - Parte III
...segue 17° giorno Colazione in hospedaje e poi risaliti al solito parcheggio dobbiamo cercarci un passaggio per Cruce El Vagabundo. Ci sarebbe stato un bus per Cochrane, ma facendo noi soli pochi km l’autista ha preferito caricare gente che facesse tutta la tratta. Fortunatamente un gruppo di turisti di Santiago sta rientrando, così ci caricano sul loro pick-up scaricandoci un po’ perplessi al crocevia nel bel mezzo del nulla ad attendere un bus che forse passerà 6 ore dopo. Al crocevia non c’è niente, solo le costruzioni degli operai addetti alla manutenzione della C.A., ma visto il periodo sono a casa per le vacanze e le loro baracche son chiuse. Quando inizia a piovere riusciamo ad aprire una specie di voliera cope