Himachal Pradesh - V
... segue 13° giorno Colazione in guest house e poi partenza immediata visto che non dobbiamo sbaraccare nulla, restando a Kaza due giorni, destinazione Kibber, un villaggio che si trova in alta quota, passato il fantastico villaggio/monastero di Ki, che è rimirabile dalla strada prima di arrivarci, una delle immagini simbolo delle Spiti. La strada sale velocemente, Kibber si trova ad oltre 4200 m, pieno di case imbiancate a calce ed all’ingresso varie guest house, il posto è decisamente di moda, come si nota dalle tante Royal Enfield parcheggiate proprio davanti alle guest house. Nonostante ci si trovi in alta montagna, con lo Shilla che sfoggia i suoi oltre 7000 m, par di essere nel deserto, e il contrasto tra le abitazioni bianche e il c
Mondi in bilico: La Cina - Premessa
La Cina è un paese talmente vasto e popoloso da poter quasi essere considerato un continente a sé e inevitabilmente annovera tra i suoi abitanti un grande numero di abitanti di gruppi etnici differenti. Il gruppo dominante è quello degli Han, che rappresenta circa il 92% della popolazione. Nonostante questa percentuale schiacciante, sono molte, tra le 56 ufficialmente riconosciute, le minoranze etniche che superano il milione di componenti, assommando tutte insieme a circa 120 milioni di persone. Quattro gruppi etnici (Zhaung, Hui, Uyguri e Mancesi) superano i 10 milioni di componenti. Le provincie col maggior numero di abitanti appartenenti a minoranze etniche sono quelle del sud-ovest (Guizhou, Guangxi e&nbs
Pura Vida - III
... segue 9° giornoRitrovo al Costa Rica Roots Tour ore 5:30, sveglia in modo da essere puntuali per un caffè e torta casalinga nell’ufficio della guida, il figlio della proprietaria de La Casona, con torta di quest’ultima. Nato qui David, di chiara origine europea (la madre è olandese), gestirà l’escursione in canoa nei canali del Parco Nazionale Tortuguero per un gruppo indicativamente di 18 persone, oltre a me ci sono 15 svedesi e una coppia brasiliana. Ci fornisce giubbotto di salvataggio, remo e impermeabile, useremo i primi due ma non l’ultimo, la giornata è incredibilmente bella. A piedi raggiungiamo l’ingresso al parco, fila di 10’ e poi prendiamo possesso di due grandi canoe. Il vantaggio della ca
Mondi in bilico: Birmania - III
Torniamo sull'argomento delle minoranze etniche dello stato Shan in Birmania, con il secondo e ultimo articolo. Un'altra etnia interessante dell'area di Kengtung è quella dei Palaung le cui donne indossano abiti dai colori blu e rosso decorati con inserti in argento e perline. Generalmente coprono il capo con un fazzoletto bianco e si anneriscono i denti. Peculiarità di questa minoranza sono le grandi cinture d'argento che indossano, spesso più d'una, una caratteristica non riscontrata presso altre popolazioni dell'area. Secondo una leggenda, poiché sono figlie di una madre primigenia che era un uccello, il peso delle cinture impedisce loro di volar via. Meno visitati sono i Loi, dai costumi meno caratteristici. Ragazze Pa'o
Pura Vida - II
... segue 5° Il diluvio universale pare abbattersi sulla mattina caribeña, quindi tanta calma e relax, tè in ostello e chiacchiere varie, una volta smessa la pioggia veloce colazione alla soda Caribe poiché di mercoledì la fidata bakery è chiusa per turno. Oggi visto anche il tempo che promette cambi velocissimi tra pioggia e sole, tempo dedicato a sistemare aspetti casalinghi, iniziando da ozio su amaca in lettura tra un caffè e un batido. In bicicletta andiamo in centro per acquisti dei prodotti da consumo quotidiano, giro che vale anche come incontro della cerchia di amici e rientrati si va di piadina, partendo proprio dalla realizzazione del prodotto più romagnolo che ci sia, il mare evidentemente accom
Mondi in bilico: Birmania - II
Dopo avervi parlato delle interessanti minoranze etniche dello stato Kayah, oggi affrontiamo quelle non meno interessanti dello stato Shan, una regione del paese la cui parte più orientale, il cui centro vitale è la città di Kengtung, è raggiungibile solo via aereo, perché la strada è chiusa agli stranieri, che verrebbero rimandati indietro al primo check point. Non di rado i turisti accedono alla parte orientale dello stato Shan dalla Tailandia, senza proseguire il viaggio nel resto della Birmania. Donne dell'etnia Akha (foto tratta da pixabay.com) La ragione di questo (parziale) isolamento è da ricercarsi nella storia recente di questa parte del Myanmar e in particolare dell'etnia che da il nome allo stato, gli Shan
Pura vida - I
1° giorno A Bologna col check-in online sul sito Lufthansa la coda agli sportelli di Air Dolomiti è quasi nulla, ma anche chi deve fare il check-in ha ben poco da attendere, forse anche per via del fatto che in aereo saremo in 20, non di più. Lunga invece la coda al controllo bagagli. Il volo per Monaco (1:10) è puntuale, ci servono pure bevande e snack, una volta a Monaco mi trovo in un aeroporto completamente vuoto di prima mattina. Uscendo dall’area Schengen il controllo passaporti è automatico, quindi molto veloce anche se non ho particolare fretta. Wi-fi gratuito con registrazione, velocissimo, sarà anche per via del fatto che nessuno lo utilizza. Il volo Air Canada per Toronto è puntuale (Air Canada, Air Dolomiti e Luftha
Mondi in bilico: Birmania - I
Il Myanmar è un autentico coacervo di minoranze etniche: secondo il governo birmano sono ben 135, suddivise in 8 gruppi maggiori, mentre gli studiosi, che le dividono in 13 gruppi, ritengono vi siano circa una cinquantina di etnie non ufficialmente riconosciute. Non preoccupatevi, non vi parlerò di tutte quante, anche perché non le conosco: mi limiterò a parlarvi di quelle che ho incontrato nello stato Kayah, nel sud del paese, al confine con la Thailandia, aperto al turismo internazionale solo da pochissimi anni. Donne Kayan/Padaung, famose per gli enormi collari di bronzo - Copyright Pianeta Gaia Escludendo i Bamar, che col 68% sono l'etnia di maggioranza, nessuna delle altre popolazioni supera il 9%, spesso con un numero inferiore all'
Nel cuore della Papua Nuova Guinea - VI
... segue 22° giornoCi prepariamo per colazione con un tasso di umidità record, come da record negativo è l’ultima colazione, per la gioia dei soliti docili e ormai amici cani. George predispone il conto della permanenza sul luogo, attesa prolungata, poi occorre risistemare il tutto in base a quanto detto in prima battuta, non sempre rispettato. Ci imbarchiamo con un mare piatto, passiamo lentamente nella zona della barriera corallina dove alcuni pescatori sono all’opera e poi in 30’ tocchiamo terra a Wewak, solito molo e solito caldo. Risaliamo il capo per prendere possesso di un posto alla CBC Guest House dove trattiamo anche un transfert per l’alba dell’indomani verso l’aeroporto. Avendo tempo, visito più accu
Mondi in bilico: Etiopia - II
... segue Molto popolari sono anche gli Hamer, che abitano sulla riva sinistra del fiume Omo, soprattutto per merito delle donne che, impiastricciandosi i capelli e il corpo (seminudo) con un misto di burro animale e ocra rossa, sono considerate le più belle del paese. Questa popolazione è nota anche per la cerimonia del “Salto del Toro”, un rito di passaggio d'età, corredato dal non meno spettacolare frustamento delle donne. Molto fotografati, per via della tradizionale pittura del corpo, sono i Karo, spesso davanti alla stupenda ansa del fiume Omo sottostante al loro villaggio. Nell'area più meridionale di quest'area, a Omorate e dintorni, s'incontrano i Daasanach. Donne Hamer con diversi stili di abbigliamento - Cop
Nel cuore della Papua Nuova Guinea - V
... segue 17° giorno Reduce da una notte con temperature elevate pure in riva al mare, veloce passaggio in bagno (ovvero utilizzo dell’acqua nei secchi) e poi colazione congiunta, con uova, frutta e caffè (qualche busta di tè si scorge ma non contateci) poi con Denis, cugino di George o così si dice, come guida parto per un’escursione a una delle attrattive dell’isola, i resti della contraerei giapponese. Già, Muschu è stato un centro nevralgico durante la seconda guerra mondiale, qui per tutti WWII, e attraversare la foresta alla ricerca di questi reperti è una delle attività preferite dai più. La WWII è stata feroce anche da questa parte dell’emisfero, noi studiamo quanto acca
Mondi in bilico: Etiopia - I
L'Etiopia è un paese che offre molte bellezze: incredibili monasteri scolpiti nella roccia, di cui quello di Lalibela è l'esempio più famoso e spettacolare; vestigia delle culture axumite che la rendono il paese africano con più siti archeologici dopo il solo Egitto; gli incredibili paesaggi della Dancalia con il vulcano Erta Ale e Dallol; e un insieme di popolazioni tra le più interessanti dell'intero globo. Concentriamoci su quest'ultime. Una ragazza Mursi con un vistoso copricapo - Copyright Pianeta Gaia Le etnie del paese sono circa 80 (anche di più se conteggiamo le minoranze tipiche di altre zone recentemente spostatesi in piccoli numeri a queste latitudini) e le più numerose sono gli Oromo, gli Amara, i
Nel cuore della Papua Nuova Guinea - IV
...segue 13° giornoOre 7, colazione preparata dai gestori in guest house, sempre loro ci chiamano un PMV per Mt. Hagen che ci recupera qui ma prima che parta ne passa. Sosta per controllo gomme, direi pressione visto che il battistrada è già abbondantemente slick da mettere in difficoltà pure Marc Marquez… Giriamo lungamente nel centro di Goroka a cercare avventori, da quando siamo saliti sul PMV alla partenza vera e propria passa un’ora esatta. Riprendiamo la solita Highlands Highway e con passo sostenuto oltrepassiamo il Daulo Pass per la prima sosta in concomitanza di alcuni banchetti e baracche che fungono da locale autogrill. Strada polverosissima, ma il pilota è in cerca di tempi da pole position e vola alla velocità
La valigia perfetta
Cosa mettere in valigia? La classica domanda che ognuno di noi si pone prima della partenza, con l'ansia di dimenticare a casa qualcosa di importante. Lo sapevi che gli oggetti che si tende a dimenticare più facilmente sono lo spazzolino, il dentifricio, gli occhiali da sole, la crema solare, il pigiama, il rasoio e il deodorante? Ma il primo argomento da affrontare è la scelta della valigia. LA SCELTA DELLA VALIGIAQuale valigia scegliere? Il problema, prima ancora di riempirla, è quello di scegliere la valigia e di come orientarsi tra la marea di soluzioni disponibili: morbide, rigide, semirigide, trolley, zaini, borsoni e via divendo. L’entusiasmo che accompagna chi sta per partire, ha un attimo di stop nel momento in cui ci si deve occupare del
Nel cuore della Papua Nuova Guinea - III
...segue 9° giorno Alle 7 siamo già pronti per colazione, peccato che non lo siano al ristorante, oggi è IL GIORNO e non vogliamo mancare un minuto del Cultural Show di Mount Hagen. Prendiamo pezzo per pezzo di quanto viene approntato al desco del cibo, terminato percorriamo tutta la cittadina per andare a piedi al campo sportivo dove la manifestazione prenderà forma (circa un km scarso fuori dall’Highlander Hotel verso sud-ovest). Il Mt Hagen Cultural Show è il secondo festival per importanza della PNG, la favorevole data di metà agosto favorisce l’afflusso di turisti stranieri (a star larghi saremo 500, e chi è sull’isola principale oggi è qui), mentre il più celebre si svolge a Goroka a s
Indovina l'etnia
Visto il successo riscosso da un quiz precedente sui nomi poco conosciuti degli abitanti di alcune città, ve ne proponiamo uno abbastanza inconsueto in cui dovete cercare di riconoscere le diverse minoranze etniche di cui vi mostriamo le foto, rigorosamente scattate da noi durante qualcuno dei nostri viaggi.Premettiamo che indovinarle tutte è tutt'altro che facile, del resto se siete appassionati come noi di luoghi remoti è giusto così. Se non riuscite a indovinare il nome dell'etnia in questione, provate almeno a cercare di individuare la nazione in cui vive. Cominciamo. 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. Clicca qui per le risposte.
Nel cuore della Papua Nuova Guinea - II
...segue 5° giorno Colazione con pancake che potrebbero uccidere un elefante, poi riprendiamo il pessimo sentiero interno e questa mattina ci muoviamo a piedi lungo la highway. Incontriamo al solito molte persone curiose di incontrarci e tutte presissime nel farsi fotografare con noi, la prima meta è il villaggio delle vedove, luogo dove volontariamente si chiudono appunto le vedove. Si cospargono corpo e capelli di bianco, la visione una volta fatti accedere allo spiazzo d’accoglienza è forte, paiono fantasmi nella giungla. Ovviamente non parlano inglese e per dialogare Tony è fondamentale, veniamo edotti dalle vecchie usanze come quella dell’urna funeraria che era lasciata almeno 6 mesi col corpo del defunto sopra a un tres
Perché andare in Mauritania
PERCHÉ ANDARE IN MAURITANIALa Mauritania è un paese dove ammirare la bellezza del Sahara, senza le difficoltà logistiche e di sicurezza di Algeria e Libia. È una meta turistica poco frequentata ma non ha niente da invidiare ai più battuti Marocco, Tunisia ed Egitto: belle dune di sabbia, oasi nel deserto, paesaggi sahariani e altopiani rocciosi, popolazioni nomadi ospitali e affascinanti città storiche in pieno deserto. In più non è particolarmente distante dall’Italia, cosa che consente di raggiungerla in maniera non particolarmente costosa. DIFFICOLTÀ DEL VIAGGIOI mezzi pubblici in Mauritania sono decisamente carenti, le distanze enormi e quindi si consiglia caldamente di avere un mezzo proprio. Se intendete
Nel cuore della Papua Nuova Guinea - I
1° giornoA Bologna il check-in è possibile per i bagagli fino a Port Moresby, capitale della Papua Nuova Guinea (da qui in poi PNG, i locali la chiamano Papua Nuigini), non per la nostra meta finale, Tari. Per i passeggeri invece carta d’imbarco fino a Singapore, da lì faremo quella per Port Moresby, a seguire quella finale per Tari. Il volo Emirates (conviene comprare da loro il pacchetto comprensivo di quello Air Niugini, compagnia di bandiere tra le pochissime internazionali per poter entrare, nel caso di problemi eviterà tanti guai, poco male i circa 100€ in più) per Dubai di 4.487 km dura 5:30 ed è puntuale. Servizio di bordo buono ma niente comfort kit, una volta atterrati entriamo direttamente in aeroporto risparmiandoci
Mondi in bilico: Schiavi di Cristo tatuati
Ormai il tatuaggio è stato talmente sdoganato anche presso la civiltà occidentale che quello che una volta era un mezzo di espressione alternativo, quando non proprio legato ad ambienti criminali o border line, adesso viene sempre più utilizzato anche per esprimere la propria fede. I giovani cristiani, specie negli Stati Uniti – in cui si calcola che circa un terzo delle persone tra i 18 e i 40 anni di età abbia un tatuaggio -, sempre più spesso si fanno incidere sul corpo versetti biblici, croci o pesci (simbolo di Cristo risalente all'epoca delle catacombe). Ma non sono certi i primi a farlo nella storia. Una fedele cristiana copta col simbolo della croce sulla fronte - Copyright Pianeta Gaia L'Egitto, ora musulmano, &egrav
Tra i vigneti del Cile - II
... segue Viaggiando da nord a sud le regioni di Atacama (con le Valli di Copiapò e Huasco) e di Coquimbo (con le Valli Elqui, Limari e Choapa) sono destinate principalmente alla coltivazione di uve da tavola. Sempre a nord la zona di Aconcagua, circa 100 km a nord-ovest di Santiago, si distingue per vini di migliore qualità grazie ai suoli alluvionali e sabbiosi. Qui si incontreranno vitigni bordolesi. Nella vicina Valle di Casablanca, risaltano i vini bianchi. In questa zona merita sicuramente una visita la cantina Vina Mar che vi sorprenderà con la produzione di spumanti metodo classico. Un tipico paesaggio cileno: vigneti con montagne sulle sfondo Procedendo verso sud si incontrano alcune delle aree più importanti di produzione nella Val