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Giorno 4°/ Abashiri
Alle 8:00 colazione, che passa inosservata, soprattutto se paragonata a quella del giorno prima. Alle 9:30 guidiamo fino al Lago Notoro e il suo promontorio, per una passeggiata con vista mare. Per pranzo decidiamo di tornare in città e dirigerci verso la zona del porto per mangiare una grigliata di pesce: in particolare, pettini di mare, calamari, ostriche e un salmone Sakura, una varietà indigena del Giappone. Il pesce fresco e la possibilità di cuocersi da soli il pesce su una griglia a carbonella permettono di assaporare tutta l’esperienza del barbecue. Alle ore 15, ci dirigiamo verso est e il Parco Nazionale dello Shiretoko (che purtroppo non abbiamo tempo di visitare). Nei quasi 70 km di tragitto fino alle cascate Oshinkoshin, ammiriamo la costa che guarda al Mare di Okhotsk e riusciamo anche a intravedere una volpe sulla spiaggia; la prova evidente che ci avviciniamo alla natura incontaminata del Parco Nazionale.
Un saporito barbecue di pesce - Copyright Pianeta Gaia
Lungo la strada ci fermiamo al fiume Onnebetsu, nella speranza di vedere i salmoni risalire la corrente del fiume, ma nessuna scaglia iridata cattura la nostra attenzione. Un po’ abbattute, proseguiamo fino alle cascate. Arrivate saliamo un leggero dislivello e ammiriamo una tra le 100 cascate più belle del Giappone. Nonostante il desiderio di continuare verso est, ormai il sole sta calando all’orizzonte, quindi decidiamo di tornare ad Abashiri e riposare un po’ in hotel. Anche se un po’ in ritardo, alle 23:30 decidiamo di mangiare qualcosa e per fortuna una delle tante catene di ristoranti aperte tutta la notte ci salva dai crampi notturni. Ci sediamo da Sukiya e mangiamo del gyudon (manzo su un letto di riso).
Le cascate Oshinkoshin - Copyright Pianeta Gaia
Giorno 5°/ S?unky? Onsen
Alle 8:30 facciamo una colazione veloce. Rispetto al giorno precedente il menù del buffet è leggermente variato, cambiamento accolto con piacere. Con il cielo sereno per la prima volta dopo giorni, alle 9:30 partiamo verso S?unky?, una località termale tra le montagne, ritrovo perfetto sia per chi vuole rilassarsi e godersi un po’ di natura, sia per hikers esperti. Nei 130 km che ci riporteranno nell’entroterra dell’Hokkaid?, si susseguono tantissimi punti panoramici in cui sostare lungo il ciglio della strada, salendo sempre più su tra le montagne. A metà strada si attraversa anche la città di Kitami, uno dei centri abitati più grandi nel nostro road trip per il Nord. All’13.30 arriviamo alla località termale di S?unky? dove mangiamo in un ristorante a conduzione familiare. Io ordino della soba con verdure di montagna e Vittoria del riso al curry. La cucina è semplice, ma sostanziosa.
Mare di nuvole sul monte Kurodake - Copyright Pianeta Gaia
Pronte per esplorare, compriamo alcuni snack al Conbini e andiamo al centro turistico per trovare un paio di mappe della zona. Alle 15:30 prendiamo la Ropeway che ci porta alla quinta stazione del monte Kurodake (3000¥ biglietto A/R), a circa metà della sua altezza, da dove si può ammirare una splendida vista sulla valle circostante. Con le condizioni climatiche adatte è possibile vedere il “mare di nebbia”. È possibile accedere alla settima stazione, attraverso una funivia (900¥ A/R). La scalata al monte è possibile, ma consigliata solo a hikers attrezzati e esperti, date le rigide temperature anche in estate. Alle 17:00 circa, scendiamo dal Kurodake e facciamo il check-in al S?unky? Kank? Hotel: lo staff è gentile e amichevole; le camere in stile giapponese caratteristiche; e le vasche termali, sia esterne che non, sono tra le più grandi e belle che abbiamo trovato finora. Il rotenburo decorato con rocce naturali, in particolare, è suggestivo e perfetto per un bagno notturno. Alle 19:30 ci presentiamo alla cena buffet in yukata. La portata principale è il granchio, che può essere accompagnato da svariati piatti, dal pollo fritto al ramen. Il cibo è buono e invoglia a rialzarsi per prenderne ancora. Io e Vittoria decidiamo di accompagnare la cena con del sakè, un piccolo premio per le nostre fatiche.
Funivia sul Monte Kurodake - Copyright Pianeta Gaia
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