L’anno scorso eravamo stati a New York per una vacanza e quest’anno, in occasione del nostro matrimonio, abbiamo scelto di tornare negli Stati Uniti. Boston è stata la prima tappa del viaggio ed è la città nella quale prima o poi andremo a vivere, almeno speriamo...
Lo skyline di Boston
La bellezza delle prime case coloniali della fine del XVI secolo che si incontrano percorrendo il Freedom Trail, un percorso tracciato in terra che permette di visitare il centro cittadino praticamente senza neppure dover utilizzare una mappa, unita alla gentilezza dei cittadini ci ha subito trasportato all’interno di un mondo incredibile. Se non fossimo stati assolutamente certi di trovarci in una città reale sarebbe stato facile pensare di essere in un set cinematografico.
Uno dei fari di Cape Code
Il giorno dopo, noleggiata la prima auto, ci siamo spostati a Cape Code, un luogo dove la natura ha un fascino particolare, fra passerelle sopra placidi acquitrini, spiagge immense, una serie di fari che accompagnano le nostre escursioni e buonissimi piatti a base di lobster. Una volta iniziato il nostro cammino nella natura incontaminata, il viaggio non poteva che continuare con una puntata alle cascate del Niagara: poco meno di 2 ore di volo ed eccoci in Canada.
Davanti alle cascate del Niagara
Noleggiamo un’altra auto e viaggiamo spediti verso la meta: un muro d’acqua alto 50 metri circa che con la sua potenza incute un certo timore reverenziale, soprattutto se ci si trova sul battello che giunge quasi a sfiorare questa imponente colonna d’acqua. Nota di viaggio: se decidete di attraversare a piedi il ponte che collega Canada a Stati Uniti, ricordate di avere sempre con voi i passaporti, altrimenti un bel giro all’ufficio immigrazione non ve lo toglie nessuno. Come direbbe Barney Stinson: “true story”!
A ridosso dell'imponente muro d'acqua della cascata
La giornata trascorre veloce ed il giorno dopo ci aspetta qualche altra ora di volo che ci riporta sul suolo americano, molto americano: Filadelfia! Inutile dire che, se volete fare anche voi la scalinata di Rocky di corsa per poter alzare le braccia al cielo al termine della vostra corsa (no, non dovete urlare “Adriana”!), dovrete condividere questo momento di “intima emozione” con decine di persone che avranno avuto la vostra stessa idea originale (qualcuno canticchia anche il motivo della colonna sonora mentre arriva).
Filadelfia: Il monumento a Rocky
Non ci resta che noleggiare l’ultima auto: un'americanissima Dodge sette posti e poco importa se siamo solo in due, volete mettere l’emozione di guidare un’auto enorme sulla highway verso New York? Visto che ci eravamo già stati l’anno scorso questa volta abbiamo potuto apprezzare maggiormente il luogo perché non avevamo l’ansia di “vedere tutto”: in fondo il “tutto” del turista l’avevamo già visto…Quindi largo al romanticismo!
Giro in barca con Manhattan sullo sfondo
Giro in barca a vela con partenza da Manhattan, passeggiata sulla High Line (ex tratto ferroviario, ora percorso pedonale, che attraversa da nord a sud l’isola), passeggiata sulla Fifth Avenue (con una puntata inevitabile da Tiffany: no, non ci abbiamo fatto colazione anche se sarebbe stata decisamente più economico), serata a Broadway con musical “Moulin Rouge” (e poco importa che sia stato necessario comprare i biglietti 9 mesi prima del viaggio, potendo scegliere fra gli ultimi 15 posti rimasti…) e infine aperitivo su un rooftop al 22esimo piano. Il resto è “routine” di ogni newyorkese: Central Park, hot dog presi dagli innumerevoli venditori ambulanti, gelato al Rockefeller Center, e corse in taxi per prendere l’aereo del ritorno…
Barbara e Gianluca