CAPE TOWN
Giorno 1:
Bellissimi tre giorni in questa stupenda città in cui avevamo in programma di vedere molte cose: ll Waterfront, il quartiere Boo Kaap, la Table Mountain e la città in generale. Infatti abbiamo subito pensato di iniziare con un tour guidato alla scoperta della città con il City Sigthseeing perché permette di fare il giro della città con l’audioguida in italiano oltreché poter scendere e risalire dal bus durante tutto l’arco della giornata (ore diurne). Consigliato! Table Mountain spettacolare al tramonto! Bisogna mettere in conto che c’è coda per salire e per scendere a qualsiasi ora.
L'African Trade Port sul Waterfront di Cape Town
Giorno 2:
Una giornata l’abbiamo dedicata alla penisola del Capo, bellissima e selvaggia! Abbiamo raggiunto il Capo di Buona Speranza con le sue scogliere spettacolari e Simons Town con la Boulders Beach. Spettacolare la Chapman’s Peak. È stata forse la prima occasione in cui siamo venuti a contatto con la vera Africa selvaggia. Lungo la strada abbiamo anche incontrato i babbuini e gli struzzi.
Il panorama su Cape Town dalla Table Mountain
Giorno 3:
Siamo ripartiti alla volta di Hermanus, ma prima di raggiungere la cittadina, abbiamo fatto qualche tappa nella regione dei vigneti e visitato la cittadina di Stellenbosch. Abbiamo scelto l’esperienza del giro dei vigneti di una cantina (Spier) in seegway. Forse soggiornare un giorno in più sarebbe stato l’ideale in quanto avremmo voluto vedere i giardini di Kirstenbosch e Robben Island. Consigliamo di prenotare in anticipo la visita all’isola in quanto prenotando sul posto si rischia di non trovare disponibilità.
Al Capo di Buona Speranza
Cape Aghulas: Il punto più a Sud del Sudafrica, dove si incontrano Oceano Atlantico e Indiano. Emozionante già il solo fatto di pensare di essere all’estremo Sud! Le indicazioni non sono ottime, per cui abbiamo dovuto fare dietrofront dopo parecchi km. Consigliamo di studiarsi prima la strada perché non è facile capire qual è la direzione da prendere, anche perché il navigatore ci portava in altra direzione.
Le scogliere di Capo Buona Speranza
Hermanus: Non avremmo immaginato di poter vedere con tale facilità le balene! Dalla costa e addirittura dal terrazzo della struttura abbiamo potuto osservare la sagoma delle balene, la pinna e il loro tipico sbuffo d’acqua. Struttura molto bella e in posizione stupenda per il while watching. Inoltre, uscendo dall’hotel ci si trova direttamente sulla passeggiata panoramica che dà sull’oceano. La realtà è stata anche oltre l’aspettativa!
I pinguini a Boulders Beach
Knysna: cittadina carina. Essendo stati due notti abbiamo visitato anche i dintorni (Plettemberg Bay). Il fatto di fermarci due notti a metà strada tra Cape Town e Port Elizabeth ci ha permesso di riprendere un pò fiato, i chilometri da percorrere infatti sono tanti. Di positivo c’è il fatto che la Garden Route è scorrevole e perlopiù dritta, inoltre il paesaggio “verde” come si intuisce dal nome, offre notevoli punti panoramici.
Cape Agulhas, dove si incontrano gli oceani
Safari all’Addo National Park di Porth Elizabeth: fantastico anche perché è stato il primo approccio con un safari. Personale gentile, strutture molto carine e bel safari, peccato il tempo. È quasi sempre piovuto e faceva freddo, questo ha reso abbastanza inagibili le strade all’interno del parco e probabilmente ha fatto si che gli animali uscissero meno. Tantissimi gli elefanti, si spiega il nome. Altri big five purtroppo non siamo riusciti a vederli.
Un paesaggio della South Coast
Una pecca è stata il raggiungere il parco. Abbiamo raggiunto l’ingresso sud, scoprendo poi che il nostro lodge era dalla parte opposta, per cui abbiamo dovuto rifare al contrario parecchi chilometri, su strade inoltre accidentate e fangose, rimanendo in parecchi punti quasi incastrati nel fango. Tale vicenda ha fatto si che arrivassimo mezz’ora dopo l’inizio del safari del pomeriggio, un vero peccato! Per cui su due safari programmati abbiamo potuto farne solo uno. Tuttavia la struttura ci è venuta incontro regalandoci in cambio un massaggio di coppia. Port Elizabeth non l’abbiamo girata in quanto siamo arrivati la sera e la mattina siamo ripartiti per l’aeroporto, direzione Johannesburg.
Elefanti alla Madikwe Game Reserve
All’aeroporto a Port Elizabeth c’è stato un disguido in quanto quelli della società di autonoleggio insistevano per far pagare a nostre spese il danno ai cristalli dovuti al graffio di un sassolino, nonostante noi dicessimo che l’assicurazione copriva i danni. Con l’aiuto dell’assistente di Viaggidea e di Lucia dall’Italia la situazione si è risolta. Arrivati a Johannesburg ci siamo diretti al secondo safari, quindi al Madikwe Game Reserve. Anche in questa occasione è stato molto e addirittura più difficoltoso raggiungere il parco. I chilometri da percorrere sono veramente tanti per cui anche in questa occasione abbiamo perso il safari del pomeriggio. Ci siamo praticamente persi. Inserendo il nome del parco sul navigatore, questo individuava un altro punto, per cui abbiamo fatto centinaia di chilometri per poi accorgerci di stare andando nella direzione sbagliata, ci siamo trovati ad un centinaio di chilometri dal confine con il Mozambico.
Un rinoceronte visto da vicino
Le indicazioni al parco sono praticamente inesistenti e la strada sterrata prosegue per decine e decine di chilometri in mezzo al nulla, per cui, vedendo anche qualche animale tipo bufali che ci attraversavano la strada e giraffe a bordo strada ci siamo resi conto che eravamo noi due soli in mezzo alla savana: abbiamo iniziato a impanicarci! Non riuscendo a contattare la struttura abbiamo provato con l’assistente di Viaggidea. Finalmente alle otto, ormai era buio da un pezzo, riusciamo a raggiungere il parco. Al ritorno scopriamo che c’era una strada un po’ più veloce, infatti la proprietaria del lodge ci fornisce una piantina con il dettaglio del percorso che avremmo dovuto percorrere. Consigliamo vivamente di contattare preventivamente la struttura per avere indicazioni dettagliate sul percorso da fare per raggiungere il parco.
La terrazza della nostra camera alla Madikwe Game Reserve
Parco comunque veramente bello, abbiamo visto quasi tutti i big five: elefanti, leoni, rinoceronti, bufali e inoltre giraffe, zebre, coccodrilli, antilopi, volpi… Altri “compagni di safari” hanno avuto la fortuna di vedere il leopardo e le leonesse con i cuccioli. Quindi un parco ricchissimo! Personale gentile, struttura ottima (c’era anche la piscina). La tenda con impalcatura in legno veramente carina. Eravamo davvero noi gli ospiti, in mezzo al regno degli animali! L’arrivo in tenda e la notte sono stati davvero emozionanti. Avevamo a farci compagnia il ruggito del leone che pareva appena fuori dalla tenda! Il fatto di fare due Safari separati secondo noi è stata una buona cosa in quanto con il primo ci siamo potuti fare un’idea di che cosa consisteva un safari… e il secondo ce lo siamo potuti godere veramente al massimo!
In partenza per il safari, Madinkwe Game Reserve
A Johannesburg abbiamo visitato solamente l’Apartheid Museum e anche un po’ di fretta per cui non possiamo fare particolari commenti. Il giorno dopo partivamo dall’aeroporto di Johannesburg, direzione Seychelles! Ci siamo portati nel cuore i colori del Sudafrica, la natura selvaggia, l’africa vera con i big five, l’oceano con le spiagge enormi e la natura aspra ma verdissima, ma anche il calore della gente, la loro allegria e disponibilità e infine Cape Town, città ordinata, accogliente e con un waterfront stupendo!
La famosa spiaggia Anse Source d'Argent di La Digue
Le Seychelles ci hanno lasciato veramente a bocca aperta. Pur avendo grandi aspettative, non ti aspetti di arrivare in paradiso... Ma invece lo sei! Le spiagge del villaggio sono da sogno, acqua trasparente e caldissima, sabbia bianca, palme e vegetazione sulla spiaggia, poca gente, lettini, amache, altalene sparse ovunque… Il villaggio è praticamente la continuazione della spiaggia ed è dotato di parecchie piscine, palestra e di un’area benessere. Notavamo che è talmente grande che non è mai affollato, quindi un ambiente ideale per un vero e proprio relax. La struttura è inoltre dotata di macchine elettriche utilizzate dal personale della struttura che, se ti vedono che cammini nella loro direzione, si fermano e ti offrono un passaggio per portarti al punto di tuo interesse. Camere bellissime, personale molto servizievole e cucina ottima.
A tu per tu con una tartaruga gigante di Praslin
Abbiamo deciso di partecipare a due escursioni organizzate dal villaggio. La prima alle isole di La Digue e Praslin e la seconda gita in barca con immersione nei fondali e giro di un’isoletta su cui vivono libere le tartarughe giganti. Gite consigliatissime. Partenza la mattina molto presto con navetta dell’hotel per raggiungere il porto e da lì raggiungere le altre isole. In entrambe le uscite avevamo una guida. La Digue è un’isola stupenda, assolutamente da vedere. Sull’isola abbiamo girato su un veicolo tendato tipico della zona ma è possibile anche girare l’isola in bici. Se si disponesse di più giorni sarebbe carino soggiornare almeno due giorni su quest’isola paradisiaca che pare fuori dal mondo.
Mare da sogno alle Seychelles
Che dire, viaggio stupendo! Grazie anche a voi di PIANETA GAIA per il supporto e le informazioni che ci avete fornito!
Valeria & Alessandro