Nella Valle della Morte, il parco nazionale che si trova in California e famoso per essere il punto più basso del continente americano nonché uno dei luoghi più caldi della terra, si verifica uno strano fenomeno, apparentemente inspiegabile: quello delle pietre che si muovono.
Pietra mobile nella Racetrack Playa, Valle della Morte, California, Stati Uniti
Nella Racetrack Playa, un ex-lago salato lungo 4,5 chilometri e largo 2 e con un piano incredibilmente piatto da avere appena 4 cm di differenza tra il suo punto più alto e quello più basso, vi sono rocce di dimensioni variabili e che giungono a pesare anche alcune decine di chilogrammi che si spostano, spesso seguendo una traiettoria verticale ma a volte facendo improvvise curve, lasciando dietro di sè una visibile scia che ne testimonia il percorso. Tutto questo avviene senza l'intervento di essere umani o animali, che difficilmente abitano un luogo tanto inospitale, e per anni ha costituito un vero mistero.
Cambiamento di traiettoria
È stato solamente nel secolo scorso che la scienza ha deciso di trovare la risposta a questo enigma. I primi studi sono cominciati nel 1948 ma solo nel 2014 è stato pubblicato uno studio che risolve in maniera definitiva tutti i dubbi sorti nel tempo. Le rocce si spostano in inverno grazie a forti venti che fanno scivolare le pesanti rocce su sottili strati di ghiaccio. Il vento che fa "partire" le rocce deve essere piuttosto forte, come quello che si può avere durante le tempeste invernali e che può raggiungere i 145 km/h, evento che si verifica ogni due o tre anni. Una volta "partite", il vento necessario per farne continuare il movimento può avere metà della forza del vento iniziale e di norma dopo 3/4 anni le pietre si fermano.
Traiettoria curva
Un'ulteriore curiosità è data dal fatto che alcune rocce, pur cominciando a muoversi da punti molti vicini, sviluppano traiettorie molto diverse tra loro: ciò è dovuto alla superficie della roccia esposta al vento o a quella posta in basso, che può far ruotare la pietra e offrire al vento una faccia diversa. Gli studi condotti nel 1968, che monitorano per 7 anni una trentina di rocce, dimostrarono che la più "veloce" di tutte fu la pietra più leggera che percorse 262 metri.