Per fare un viaggio nel grande altopiano etiopico, scoprendo una ritualità ancora sconosciuta al turismo. Visiterete il Lago Tana e i suoi mostrasteri fino all’isola di Dek e la bella chiesa di Narga Selassie, Gondar e le Simien, le chiese ipogee del Tigrai e la città santa di Lalibela.
Volo dall'Italia ad Addis Abeba
(VOLO DA ADDIS ABEBA A BAHAR DAR: 90 km 2:30 ORE Blue Nile Falls incluso. Pista)
La mattina arrivo ad Addis Abeba incontro con il nostro rappresentante e inizio della visita.
Addis Abeba è il simbolo di una nazione mai colonizzata e dal 1963 è la capitale diplomatica dell’Unione Africana. Ha poco più di 100 anni e tra le vie di Piassa, a Merkato, nel quartiere universitario di Sedest Kilo, tra chiese ortodosse e moschee si sono stratificati l’architettura nata da stimoli di commercianti indiani e greci, dagli italiani che sognavano l’Impero d’Africa, dalla gente comune che vive in quartieri con case di fango e paglia e lamiera, dal modernismo del monarca illuminato Haile Selassie; e ora dallo sviluppo di grattacieli e zone residenziali della classe media in una metropoli in espansione.
Visite:
Ethnographic Museum
Il Palazzo Ghenette Leul nella zona universitaria di Sedest Kilo ospita una prestigiosa Biblioteca aperta agli specialisti di Studi Etiopici e un Museo Etnografico che è un punto di partenza per scoprire tradizioni culturali delle numerose etnie d’Etiopia: oggetti d’uso quotidiano e di lavoro, strumenti musicali della tradizione liturgica e secolare; una vasta collezione di croci.
National Museum
Il Museo è nel quartiere di Arat Kilo, uno dei posti più vivi e gradevoli della città, ed è noto soprattutto per Lucy, l’ominide antenato dell’uomo scoperto nell’alta Rift Valley nel 1974. I suoi scopritori scelsero il nome ispirati da un brano dei Beatles; gli etiopi hanno preferito essere affettuosi: Lucy per loro è “Dinqnesh”, “Sei Meravigliosa”
Saint George Church
La chiesa di San Giorgio è a Piassa, il passeggio degli addisabebini. San Giorgio è uno dei grandi santi d’Etiopia, con gli arcangeli Michele e Gabriele, ed è sempre raffigurato in sella a un cavallo bianco. Fu costruita da Menelik nel 1896 e ricostruita da Haile Selassie nel 1929 e alcuni dei dipinti all'interno sono dell'artista Afework Tekle.
Trasferimento in aeroporto e volo per Bahir Dar. Arrivo e trasferimento in hotel
(BAHAR DAR VISITA: 80 km 2:00 ORE Blue Nile Falls incluso. Pista)
Bahar dar è la capitale dell’Amhara, cittadina di commerci e servizi in una regione rurale, dove i terreni degli altopiani sono coltivati da piccole famiglie di contadini, in una economia di sussistenza. La città è una cittadina viva, che commercia e respira l’aria della campagna e quella del lago, con le palme e i pescatori sulle piccole barche di papiro.
Giornata dedicata alla visita dei monasteri del lago Tana
Il Lago Tana è il bacino più esteso d’Etiopia. Sulle sue isole e lungo la costa ci sono circa una ventina di chiese e monasteri, costruiti attorno al XIV secolo, che sono una testimonianza dell’influenza della religione ortodossa sull’arte e la cultura. La presenza dei monaci ha preservato la natura originaria del Lago. Le chiese sul Lago Tana hanno spesso una struttura circolare: il portico esterno è il qene mahlet, dove si cantano gli inni e si segue la funzione; il portico interno, il keddest, è la zona dove si amministra l’ecucarestia; il cerchio più piccolo, il maqdas, è riservato ai soli religiosi ed è il luogo dove si conserva il tabot, il vero “altare” della chiesa”. Pesanti drappi o muri circondano il maqdas e sono dipinti con scene bibliche o della vita di Gesù o dei Santi.
Visite :
Ura Kidane Meheret
La penisola di Zegue è poco distante da Bahar Dar ed è coperta da una foresta con alberi di limone e piante di caffè e abitata da numerose varietà di uccelli. Ci sono sette chiese a Zague e quella di Ura Kidane Meheret è la più bella delle sette e forse di tutto il Lago Tana. La chiesa è circolare e i dipinti su tessuto che circondano il maqdas sono opera di diversi artisti e datati tra i cento e duecentocinquanta anni. Nel Museo sono conservate croci e bibbie.
Chiesa di Narga Selassie
Narga Selassie è sull’isola di Deq, la più grande del Lago, ed è insieme a Ura Kidane Meheret la più celebre e visitata per i suoi dipinti su tela disposti su tutte le pareti che definiscono il perimetro del maqdas, dove è custodito il Tabot della Chiesa. La Chiesa rappresenta l’apice artistico del secondo periodo gondarino.
Chiesa di Azwa Maryam
Azwa Maryam è una classica chiesa circolare con tetto in paglia ed è poco distante da Ura Kidane Meheret, sulla penisola Zague.
Ritorno a Bahir Dar al tramonto. Trasferiemento in hotel
(TRASFERIMENTO IN MACCHINA DA BAHAR DAR A GONDAR: 185 km 3:30 ORE)
La mattina partenza per la visita delle Blue Nile Falls
Le cascate del Nilo - Tis Isat in amarico, “acqua che fuma” - sono oggi meno spettacolari di un tempo, prima degli interventi idrici, quando avevano un fronte di 400 metri; ma rimane notevole l’ambiente naturalistico che qui offre il grande fiume, Abay per gli etiopi, L’acqua degli altopiani che rifornisce il Nilo Azzurro contribuisce per l’85% al volume complessivo del Nilo.
Ritorno a Bahir Dar e proseguimento per Gondar sosta alla comunità di Awramba
La comunità di Awra Amba è stata fondata negli anni Ottanta dal patriarca laico Zumra Nuru ed è molto conosciuta dagli etiopi come esempio di solidarietà verso gli anziani e i malati, per la parità di genere e per i meccanismi decisionali di “democrazia partecipativa”. Per la gente della comunità c'è una biblioteca i cui scaffali sono una struttura di fango e paglia essicati e una grande scritta nella sala delle riunioni ricorda che "ogni contadino è un intellettuale perché il suo sapere è antico".
Arrivo a Gondar trsferimento in hotel
Gondar è ai piedi delle montagne dei Simien. Nel centro città che si chiama Piassa ci sono edifici nello stile del Razionalismo italiano, retaggio dei cinque anni di occupazione coloniale. Poco distanti ci sono Castelli e costruzioni medievali, che hanno influenze indiane e portoghesi. Portoghesi come i gesuiti che nel 1600 fecero fare all’Imperatore Suseynos un’incredibile virata spirituale quando si convertì al cattolicesimo. I cristiani ortodossi insorsero e Suseynos lasciò il potere al figlio Fasil, che edificò Gondar. Quei castelli furono lo scenario di intrighi di corte ma è lì che nacque uno stile artistico, il “gondarino”, e dove si formò l’intellighentsia amhara. Gondar rimase capitale dell’Impero fino a metà Ottocento ed è la città delle 44 chiese, tra cui una è quella più fotografata d’Etiopia: Debre Brahane Selassie
Visite :
Gondar Debre Brahan Sillasie
La chiesa più fotografata d’Etiopia è a un quarto d’ora dal centro di Gondar. Fu inaugurata nel 1694; ha pianta rettangolare e i dipinti su tessuto che decorano l’intera chiesa sono considerati l’esempio più classico del secondo periodo gondarino. Sul soffitto, ci sono gli sguardi dei celebri angeli di Gondar.
Gondar Fassil Castle
Grandi mura nel centro di Gondar cingono l’imponente castello in pietra di Fassil; il castello di Iyasu di cui si dice che sia “Più bello della Casa di Salomone”; il castello della regina Mentewab e quello di Bakaffa; e poi la Biblioteca, la Sala della Musica e quella della danza e altri edifici minori. Costruzioni del 17mo e del 18mo secolo; influssi architettoni axumiti, portoghesi e indiani; voluti dalle generazioni di Imperatori che per 200 anni da metà del 1600 alla metà del 1800 ressero le sorti dell’Impero. Sono incluse nelle visite anche i bagni di Fasilidas e il complesso di Qusquam
(TRASFERIMENTO IN AUTO DA GONDAR A SIMIEN: 130 km 2:30 ORE Asfalto/Pista)
Partenza la mattina per il parco dei monti Simien.
Nella catena dei Simien il Ras Dashen raggiunge i 4600 metri. Tra torrioni e guglie e gole selvagge vivono tre specie endemiche d’Etiopia: i babbuini gelada, i nyala di montagna e la Simien Fox, sempre più rara. Una strada di montagna panoramica arriva a Debark e a Sankaber, tappe di partenza dei trekking, e poi fino a Chennek e al passo di Bwahit.
Arrivo e trekking nel parco di circa 3 ore.
Ritorno a Debark note in hotel
(TRASFERMENTO IN AUTO DA SIMIEN AD AXUM: 280 km 7:00 ORE Asfalto/Pista)
La strada che dal parco attracersa la valle del fiume Tekeze scende ripita con una serie di tornanti con bellissimi panorami delle montagne che degradano verso il Sudan. Scendendo nella valle del fiume si vedono diversi baobab, la strada attraversa la piano dello Shire coltivata prevalentemente a Sesamo fino alla cittadina di Axum
(TRASFERIMENTO DA AXUM A GHERALTA: 185 km 3:30 ORE)
Axum è la piccola cittadina del Tigray dove è custodita l’Arca dell’Alleanza. Il cristianesimo ortodosso d'Etiopia, Tewahedo, è nato qui, nel IV secolo, e ha seguito una strada originale, seguendo la tradizione delle chiese orientali non calcedoniesi e nominando un proprio patriarca. Axum ha rappresentato il potere spirituale e quello temporale: qui venivano incoronati i Negus d’Etiopia. Ma le radici di Axum sono in una storia ancora più antica: nel regno axumita che fu una civilità tecnologica e letteraria: che eresse steli; sviluppò una lingua scritta, il geez; commerciò con India, Arabia, Persia e Roma.
Visite dei siti archeologi :
Museo del Sito archeologico
Il Museo del Sito archeologico possiede una collezione di croci, monete, una bibbia scritta in Geez e decorata, reperti sabei e diversi manufatti di una civilità che creò una lingua scritta e battè moneta. Nell’area archeologica monoliti di granito di epoca pre-cristiana sono testimonianza dell’alto livello tecnologico di Axum; non è chiaro come furono eretti e una leggenda dice che fu il potere dell’Arca dell’Alleanza. Adiacente al Sito ci sono i Bagni della Regina di Saba, Mai Shum. Fa parte delle visite le tombe Re Kaleb e Gebre Meskal e il palazzo della regina di Saba, stele di Ezana.
Chiesa Zion Maryam Church
La leggenda dell’Arca dice che la Regina di Saba visitò il Re Salomone di Israele e da lui ebbe un figlio, Menelik. Di ritorno da Gerusalemme dopo una visita al padre, Menelik portò con sé l’Arca dell’Alleanza. Con brevi interruzioni e fino al 1974 – quando una rivoluzione socialista detronizzò Haile Selassie - l’Imperatore d’Etiopia fu incoronato ad Axum, seguiva la linea solomonica e fu tale per volere divino. L’Arca di Maryam Tsion, l’Arca dell’Alleanza originale, non può essere vista da nessun’altro a parte il monaco che ha l’incarico di custodirla.
Partenza dopo pranzo per la cittadina di Hawsien e lungo la strada visita di:
Yeha Temple
Furono Sabei arrivati dal sud Arabia che costruirono “Il tempio della Luna” di Yeha, un tempietto alto 12 metri e antico di 2500 anni, in un posto che per un periodo fu una città importante del’Impero axumita.
Arrivo a Hawsien in serata
(GHERALTA visita: 50 km)
Le chiese del Nord Est del Tigray sono una scoperta artistica recente per l’Occidente. Prima della Conferenza di Studi Etiopici del 1966, delle centinaia di chiese ipogee scavate nei fianchi e sulle pareti delle ambe del Gheralta, del Womberta, dell’Atsbi se ne sapeva poco o nulla. Sin dagli inizi del cristianesimo in queste zone i monaci ricavarono luoghi di culto tra le rocce, con influenze axumite nelle decorazioni e nella struttura. E la bellezza dell’ambiente naturale è un tutt’uno con la chiesa: sia che si trovi nella cavità di una parete a strapiombo o tra boschi e sorgenti alle base di un’amba o in un canyon.
Visita delle chiese:
Mariam and Daniel Korkor
Il monte Korkor domina il plateau di Hawzien e le due chiese furono scavate sulla sua cima nella seconda metà del XIII secolo. Maryam Korkor si contraddistingue per i dipinti sofisticati mentre da Daniel Korkor il panorama si apre su una splendida vista sulle cime e ambe del Gheralta. Accesso: 15 km in auto per raggiungere il punto di inizio trekking; da qui ci vogliono 2 ore di cammino impegnativo, con alcuni tratti scoperti, per raggiungere le chiese.
Wukro Abraha Atsabaha
Abraha e Atsbaha sono i nomi dei fratelli Ezana e Sezana, che si convertirono al cristianesimo nel IV secolo. Secondo David Buxton, esperto di datazioni, la costruzione di questa chiesa risale al X secolo ma potrebbe essere avvenuta su un sito dove già esisteva una chiesa ipogea. Di grandi dimensioni, è affrescata con santi e racconti biblici. La chiesa è a metà strada tra Wukro e Dugem, sulla strada per Hawzien nel Gheralta, ed è considerata una delle più belle della zona.
Ritorno al lodge
(TRASFERIMENTO IN AUTO DA GHERALTA A LALIBELA: 330 km 6:30 ORE Asfalto/Pista)
Da Gheralta una strada asfaltata porta sulla strada che collega Adua e Lalibela passando dalla valle del Tembien. Poco dopo Sekota la strada diventa una pista e costeggia il massiccio dell’Abuna Josef. Arrivo a Lalibela nel pomeriggio
La dinastia di re che nei primi secoli del primo millennio scavò tra le rocce delle monagne del Lasta delle chiese monolitiche, era quella degli Zagwe, considerati usurpatori del trono imperiale perché non discendevano da Re Salomone. Le chiese monolitiche appaiono come un blocco unico costruito in una voragine nella terra. Invece quel blocco non fu costruito, ma scavato, attorno e all’interno, e decorato con fregi e finestre e croci seguendo spesso lo stile axumita. Lalibela è tutto insieme, senza contraddizioni: un patrimonio culturale universale, attrazione turistica, luogo di pellegrinaggio e di preghiera.
Visita:
Lalibela 11 churches
Le 11 Chiese di Lalibela sono divise in tre gruppi. Nel gruppo occidentale c’è la chiesa monolitica di Bet Medani Alem. Bet significa “casa”, e questa è la Casa del Salvatore del Mondo: imponente, alta più di 11 metri, essenziale; e secondo alcuni studiosi ispirata alla Chiesa Santa Maria di Tsion ad Axum, che custodisce l’Arca dell’Alleanza. La Casa di Maria (Bet Maryam) è anch’essa monolitica ma più piccola e intima. La casa della Croce (Bet Meskel) e quella delle Vergini (Bet Danaghel) sono piccole cappelle. La Casa del Golgota (Bet Golghota) è semi monolitica, secondo una leggenda la tomba del Re Lalibela si trova lì e la cappella della Trinità (Selassie) è il luogo più sacro di Lalibela. Conclude il percorso la Tomba di Adamo. Il secondo gruppo è quello del Sud Est ed è meno omogeneo in quanto a struttura. La Casa di Gabriel e quella di Mercurios forse furono ricavate da precedenti costruzioni. La Casa di Abba Libanos è ancora in parte collegata alla roccia, ricorda alcune chiese scavate nella roccia del Tigray e un tunnel conduce alla cella monastica della casa del Pane (Betlehem). Bet Emanuel è l’unica Chiesa interamente monolitica di questo gruppo, è alta 12 metri e ha caratteristiche axumite. Il terzo gruppo è costituito da una sola Chiesa, imponente nei suoi 15 metri di altezza, a pianta cruciforme, ed è dedicata a San Giorgio.
A 10 km da Lalibela si trova la chiesa ipogee di Genete Mariam “il giardino di Maria” da qui inizia il trekking che porta alla cima dell’Abuna Josef. Noi faremo una parte della prima tappa che da Genete Mariam arriva fino alla chiesa di Makina Medane Alem. Una chiesa a forma di Arca costruita in una grotta naturale . Il posto e l’atmosfera sono molto suggestivi.
(trekking di circa 6 ore andata e ritorno)
(VOLO DA LALIBELA AD ADDIS ABEBA: 25 km)
La mattina trasferimento in aeroporto per il volo per Addis Abeba
Pomeriggio libero e day use in hotel (1 camera x 4 pax fino alle ore 19)
Volo di ritorno da Addis Abeba per l'Italia. Fine dei servizi
Partenze disponibili dai principali aeroporti italiani
CITTÀ | HOTEL | NR. NOTTI |
---|---|---|
Bahir Dar | Jacaranda Hotel | 2 |
Gondar | Zoble Resort | 2 |
Debark | Ras Dejen Hotel | 1 |
Axum | Sabian Hotel | 1 |
Gheralta | Gheralta o Agoro Lodge | 1 |
Lalibela | Tucul Lodge | 2 |
Lalibela | Tukul village hotel | 1 |
Addis Abeba | Mado hotel | 0 |
La categoria delle strutture alberghiere può essere personalizzata sulla base delle diverse esigenze
CITTÀ | HOTEL | NR. NOTTI |
---|---|---|
Bahir Dar | Jacaranda Hotel | 2 |
Gondar | Zoble Resort | 2 |
Debark | Ras Dejen Hotel | 1 |
Axum | Sabian Hotel | 1 |
Gheralta | Gheralta o Agoro Lodge | 1 |
Lalibela | Tucul Lodge | 2 |
Lalibela | Tukul village hotel | 1 |
Addis Abeba | Mado hotel | 0 |
La categoria delle strutture alberghiere può essere personalizzata sulla base delle diverse esigenze
Orario
L’Etiopia segue il calendario giuliano che ha tredici mesi di cui 12 di 30 giorni e uno di 6. Ci sono 3 ore di differenza dal GTM. Rispetto all’Italia c’è un’ora differenza in estate, e due in inverno.
Elettricità
220 volt. Si consiglia di portare con se un adattatore universale
Formalità d'ingresso
Per i cittadini italiani è necessario il passaporto individuale con validità di almeno 6 mesi dalla data di rientro e un visto di ingresso. da Giugno 2021 il visto può essere richiesto esclusivamente online (non più in arrivo in aeroporto) sulla piattaforma dedicata del Governo etiopico https://www.evisa.gov.et/
Per il momento per il rilascio del visto non è richiesto il certificato di vaccinazione internazionale contro la Febbre Gialla a meno che si sia stati in Paesi considerati a rischio negli ultimi 6 mesi.
Moneta e pagamenti
La moneta etiopica è il birr.
Le carte di credito funzionano solo nelle catene dei migliori alberghi e negli uffici dell’Ethiopian Airlines e nella Dashen Bank. Si consiglia di portare valuta in contante e cambiare man mano secondo le necessità personali.
Si può cambiare in qualsiasi banca, il tasso di cambio varia pochissimo, c’è uno sportello dentro l’aeroporto, subito dopo l’ufficio visti e prima del controllo passaporti.
Internet
Internet è disponibile normalmente nei principali hotel di Addis Abeba, nelle località principali del nord, valle del Rift ed Harar, mentre può essere difficile o impossibile connettersi nella valle dell’Omo, Etiopia Ovest e Dancalia. La velocità di connessione è molto variabile da un luogo all’altro, ma in generale molto più lenta che in Europa.
Telefonia cellulare
La rete è abilitata al roaming internazionale col sistema GSM 900, quindi normalmente si possono utilizzare i propri cellulari per ricevere e trasmettere chiamate. Ciononostante, per i viaggiatori che necessitino essere sempre reperibili, è consigliabile acquistare una SIM etiope ai punti venditi Ethio Telecom presentando una foto e copia del passaporto.
Acqua e luce
La rete di servizi basici in Etiopia è in fase di sviluppo e purtroppo in certi casi si possono verificare interruzioni del servizio di acqua e luce. Sebbene Pianeta Gaia programma i pernottamenti in strutture teoricamente preparate per far fronte a queste mancanze, non si puó assicurare che non ci saranno mai inconvenienti legati ai servizi basici e Pianeta Gaia non puó esserne ritenuta responsabile.
Cibo
La cucina etiopica si basa su una focaccia di un cereale locale, chiamato teff, l’injera, servita con varie salse di carne e di verdure. Nei ristoranti degli alberghi si servono pietanze internazionali.
Vaccinazioni
Non sono previste vaccinazioni obbligatorie, è prudente la profilassi antimalarica per chi si reca nelle regioni del sud e dell’ovest. Consigliamo tutti i partecipanti a chiedere sempre informazioni presso l'Ufficio di Igiene di competenza della propria zona.
Abbigliamento
Per quanto riguarda gli indumenti personali si consiglia un classico abbigliamento a cipolla. Consigliati abiti pratici e leggeri per il giorno (camicie di cotone, pantaloni lunghi e corti di tela, calzature comode) e capi più pesanti come maglioni/pile, giacca in goretex, foulard e calze per la sera e la mattina.
Per entrare nei luoghi di culto copti è obbligatorio togliersi le scarpe (è consigliabile avere a portata di mano un paio di calze pesanti anche perché possono esserci pulci quindi meglio non stare scalzi) e in alcune chiese/monasteri non è consentito l’ingresso alle signore.
Da non dimenticare: occhiali da sole – cappellino - pila da minatore - farmacia personale – eventuale asciugacapelli difficile da reperire in loco - repellente per zanzare i - saccolenzuolo - salviette igieniche - burrocacao per labbra – batterie di riserva per le macchine fotografiche – costume da bagno – scarpe chiuse comode - zainetto per necessità giornaliere.
Valle dell’Omo: siccome si attraversano alcune regioni dove possono esservi mosche tze-tze è consigliabile verso la sera indossare pantaloni e camicie a maniche lunghe ed è da evitare il nero e il blu che le attira in modo particolare. Può essere utile portarsi uno zampirone a spirale.
Dancalia: scarpe da trekking leggero strutturate, un paio di scarpe leggere di ricambio e sandali di plastica per l’attraversamento del canyon. Utile avere con se delle calze per la visita delle chiese rupestri che si effettuano senza scarpe.
L'itinerario prevede pernottamenti in campo tendato mobile è importante portare con se un sacco a pelo, asciugamano, carta igienica ed eventuale piccolo cuscino da campeggio.
Clima
Sebbene anche in Etiopia si comincino a notare gli effetti del cambio climatico, ci sono delle stagioni delle piogge abbastanza definite, che però variano secondo la zona e l’altitudine.
Giugno-agosto: stagione delle grandi piogge nel nord d’Etiopia. Anche se una precipitazione al giorno è molto probabile, soprattutto nel tardo pomeriggio, le visite si possono normalmente portare a termine senza grossi problemi. La visita al parco nazionale delle montagne di Simien è l’unica tappa sconsigliata. Nel sud ci possono essere precipitazioni episodiche, ma non lunghe né troppo intense.
Aprile-maggio: stagione delle grandi piogge nel Sud, valle del rift e valle dell’Omo. La percorribilità di alcune strade puó essere preclusa.
Campi (Dancalia)
Dove necessario il nostro corrispondente fornisce tende iglòo Ferrino, Nova o Bertoni, materassino e copri-materassino, tenda doccia, inoltre tavolini e sedie da campeggio. Non fornisce il sacco a pelo. Durante le spedizioni, vengono dati pasti freddi a mezzogiorno e pasti caldi la sera preparati dal cuoco dell’organizzazione. L’acqua è purificata o minerale.
Pagamenti per Foto e Donazioni
E’ sempre consigliabile chiedere il permesso per scattare una foto. In alcune località del paese, specialmente tra le tribù del sud, viene chiesto un compenso ad ogni foto scattata e questo va contrattato con l’interessato.
Consigliamo vivamente però di non dare compensi in denaro dove non vengono chiesti e di non regalare oggetti, caramelle ai bambini per strada e nelle campagne, per non turbare la loro vita quotidiana ( spesso infatti lasciano le loro occupazioni quotidiane e la scuola per correre dietro ai turisti) Affidarsi alla guida per lasciare donazioni e altro alle scuole o ad altri enti.
Si possono fotografare in genere le celebrazioni della chiesa etiopica copta, ma riteniamo che vada mantenuta in ogni caso una distanza di rispetto. Questo vale anche per le celebrazioni musulmane.
Non si possono organizzare celebrazioni tribali, e quindi il visitatore potrà assiste solo a quelle spontanee incontrate casualmente.
Mance
In Etiopia aspettare una mancia per un servizio prestato è un abitudine radicata, ma è molto consigliabile seguire un criterio nella proporzione in cui si da il compenso, perchè questo influenzerà poi il trattamento e le aspettative verso turisti che verrano dopo di voi.
Per le guide e gli autisti prevedete circa 8/10 Usd al giorno a persona
Consigliamo di consultare la guida per il compenso da dare per ogni piccolo servizio che viene prestato, come facchini, camerieri e simili. Nel caso di gruppi grandi è piú facile raccogliere una certa quantità di denaro da dare alla guida perché se ne occupi
Abbigliamento
Abbigliamento pratico e leggero e scarpe comode, cappello e occhiali da sole. Qualcosa di pesante per la sera e una giacca impermeabile. Si consiglia calzini di riserva da mettersi nelle chiese, in cui è obbligatorio togliersi le scarpe per entrare. Si consiglia di entrare nelle chiese con abbigliamento adatto, specie durante le funzioni.
E’ utile portarsi una piccola torcia sia per il campeggio e sia per vedere meglio i dipinti nelle chiese spesso poco illuminate.
Religione
Le due religioni principali sono il Cristianesimo (Chiesa Ortodossa Etiope – 35-40%) soprattutto al nord e l’Islam (45-50%) concentrato soprattutto a est e a sud.
Le principali festività copte sono: Timkat (Epifania), ovvero l’evento più colorato dell’anno quando le chiese portano in processione alla vicina fonte d’acqua i loro “Tabot” (simbolo dell’Arca dell’Alleanza) per commemorare il battesimo di Cristo. È indubbiamente il più importante festival dell’anno e cade il 19 gennaio.
Fasika (Pasqua), un festival che fa seguito a 55 giorni di digiuno in cui non viene consumato nessun prodotto animale. La Genna o Lidet, il Natale etiope che cade il 7 gennaio ma è molto meno famoso di quanto lo sia in Occidente: lo si celebra con una lunga funzione religiosa che dura tutta la notte.