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Abitazioni tradizionali - I

Vi portiamo alla scoperta dei diversi stili abitativi di India, Indonesia, Borneo e Amazzonia
20 Settembre 2014

 

Paese che vai e case che trovi. Chi ama viaggiare, soprattutto nei paesi che non si sono ancora del tutto omologati all'imperante modernismo che porta tutti a copiare il modello occidentale, sa che molte culture hanno espresso abitazioni con uno stile proprio. Del resto basta anche solo guardare a quanto sono diverse le abitazioni delle nostre zone di montagna da quelle di pianura per capire che lo stile architettonico è fortemente condizionato, non solo dalle diverse tradizioni, ma anche dalla diversa disponibilità dei materiali di costruzione. Ne consegue che gli stili, le caratteristiche e i materiali sono i più disparati e vederne le diverse tipologie è un po' come fare un piccolo giro del mondo.

 

In India e Pakistan si trovano le haveli, le sontuose residenze private dei ricchi commercianti. La parola deriva dall'arabo e significa "luogo chiuso", un chiaro riferimento ai cortili interni tipici della cultura musulmana di cui troviamo mirabili esempi anche in Marocco, anche se la tradizione di costruire elaborate abitazioni in legno risale è molto precedente alla dominazione musulmana moghul e risale al secondo millennio prima della venuta di Cristo. Queste abitazioni, caratterizzate da uno spazio interno sul quale si affacciano diverse stanze, sono spesso finemente decorate con affreschi raffiguranti le tante divinità del pantheon indiano e intarsi di rara raffinatezza.

 

Una delle tante haveli di Mandawa, nel Rajasthan, India

Una delle tante haveli di Mandawa, nel Rajasthan, India

 

Case che non passano inosservate sono le tongkonan dei Toraja, un popolo che vive a Sulawesi, l'antica Celebes, una delle tante isole che formano il vasto arcipelago indonesiano. Gli imponenti tetti di queste case  hanno la forma di una barca, la cui complessa costruzione richiede l'opera di tutto il clan. Presso i Toraja l'abitazione è uno status symbol: solo i clan più nobili possono permettersi le case più belle, anzi, fu proprio questa spinta a superarsi che spinse a costruire tetti sempre più curvi e decorazioni più dettagliate, non così diversamente da quanto avveniva nel nostro medioevo a San Gemignano dove le famiglie patrizie rivaleggiano con l'altezza della proprie torri. Anche le decine di corna di bufalo affisse alle colonne esterne sono uno sfoggio di benessere. Non molto diverse stilisticamente sono anche le rumah dei Batak, un gruppo etnico dell'altra isola indonesiana di Sumatra.

 

Una fila di tongkonan del popolo Toraja, Isola di Sulawesi, Indonesia

Una fila di tongkonan del popolo Toraja, Isola di Sulawesi, Indonesia

 

Una bella rumah dei Batak, isola di Sumatra, Indonesia

Una bella rumah dei Batak, isola di Sumatra, Indonesia

 

Sempre a Sumatra, troviamo le non meno spettacolari rumah gadang dei Minangkabau. Queste case dai tetti a punta, chiamati gonjong e definiti "a corna di bufalo", riflettono le credenze dei loro possessori: è nel contempo una casa, un luogo di ritrovo per i famigliari e spazio cerimoniale. Nella società matrilineare dei Minangkabau, la casa è di proprietà delle donne che la abitano e viene passata di madre in figlia. Si tratta in pratica di una longhouse, ovvero di un'abitazione collettiva all'interno della quale sono ospitati più nuclei familiari. Tale architettura è talmente apprezzata che gli strani tetti appuntiti che la caratterizzano ora sono usati anche nei palazzi governativi moderni.

 

Le spettacolari guglie a forma di corna di bufalo tipiche di una rumah gadang dei Minangkabau, Isola di Sumatra, Indonesia

Le spettacolari guglie a forma di corna di bufalo tipiche di una rumah gadang dei Minangkabau, Isola di Sumatra, Indonesia

 

A proposito di longhouse, con questo termine di solito si intendono le lunghissime abitazioni dei Dayak e di altre popolazioni che vivono nel cuore delle foreste tropicali del Borneo sia Malese che Indonesiano, in pratica delle palafitte che si sviluppano in lunghezza e che possono ospitare diverse decine di nuclei familiari. Di norma sono costruite rialzate alcuni metri da terra, una lunga veranda comune che unisce i nuclei abitativi che è anche il luogo dove lavorare o socializzare durante i frequenti acquazzoni che colpiscono le zone in cui sono erette, e una parte privata, costituita da una zona dove mangiare e accogliere gli ospiti e una dove dormire.

 

Una tipica longhouse nel Kalimantan, la parte Indonesiana dell

Una tipica longhouse nel Kalimantan, la parte Indonesiana dell'isola del Borneo

 

La stessa logica della casa comune, costruita in lunghezza e separata internamente per ogni nucleo familiare, è adottata da diverse popolazioni dell'Amazzonia. Le cosiddette malocas dei Matsés, Matis, Kayapò, Tikuna, Boras, Yagua e altre genti, variano leggermente nelle fogge ma sono piuttosto simili fra loro. Si diversificano dalle altre quelle degli Yanomani del Venezuela, che costruiscono delle longhouse circolari, all'interno della quale vi è uno spiazzo in terra battuta dove si svolgono tutte le attività comuni.

 

Una maloca Yanomami, dalla caratteristica forma circolare, Venezuela

Una maloca Yanomami, dalla caratteristica forma circolare, Venezuela

 

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