Se passate da Lisbona non potete mancare di fare una visita a Belém, dove sorgono alcuni dei monumenti più iconici di tutto il Portogallo. Uno di questi è indubbiamente il Monumento alle Scoperte.
Il Monumento alle Scoperte sulla riva del Tago - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
L’opera scultorea è imponente: alta 56 metri, lunga 46 metri e larga 20. Non da meno sono le fondamenta, altrettanto profonde. Rivestito di pietre calcaree, il grandioso monumento sembra un bastimento in procinto di salpare per il mare da un momento all’altro, sicuramente una delle suggestioni che i realizzatori dell’opera – commissionata dal dittatore Salazar che governò col pugno di ferro il paese lusitano per 36 anni – volevano imprimere nelle pupille e nelle menti dei visitatori. Quello che si può ammirare ora non è il monumento originale: si tratta in realtà della copia di quello realizzato in occasione dell’Esposizione Universale del 1940. Eseguito con materiali scadenti perché temporaneo, piacque talmente al pubblico che l’autocrate portoghese decise di replicarlo, stavolta con materiali più nobili e durevoli.
Sempre molti turisti attorno al monumento - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
La struttura rappresenta la prua di una caravella, la nave inventata dai Portoghesi e che rivoluzionò la navigazione marittima. In cima alla prua è stato posto Enrico il Navigatore, principe della casa reale portoghese e autore di numerose spedizioni atlantiche, colui che spinse i suoi ingegneri navali a ideare l’innovativa imbarcazione che avrebbe permesso al Portogallo di diventare una delle maggiori potenze marittime e coloniali dei secoli scorsi. Alle sue spalle vi sono altre 32 statue, 16 per ognuno dei due lati, che raffigurano altri famosi esploratori come Ferdinando Magellano e Vasco da Gama ma anche altri personaggi che diedero lustro al Portogallo come re, esploratori, cartografi, scrittori, pittori matematici e perfino missionari.
Dettaglio dei personaggi sul lato sinistra della prua - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Dietro al monumento è stata realizzata sul pavimento una gigantesca rosa dei venti, larga ben 50 metri, dono del Sud Africa, che riporta una mappa con le rotte delle esplorazioni portoghesi nel loro periodo di maggiore fulgore. Il complesso non ha solo funzioni estetiche ma anche funzionali: al suo interno contiene un auditorium capace di ospitare fino a 100 persone, due sale d’esposizione e altre stanze, oltre all’ascensore che permette di salire in cima al monumento e godere di una bella vista.