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25° giorno
Col bus andiamo a El Chalten, percorso prevalentemente su strada sterrata (ma stanno costruendo quella nuova, presumibilmente asfaltata). Il viaggio dura sulle 5 ore. Prima di entrare in paese ci si ferma presso i guardiaparco per le istruzioni comportamentali. Il paesino è già all’interno del parco e bisogna atteneresi scrupolosamente al regolamento. El Chalten è sorto negli ultimi 15 anni, base privilegiata per le ascensioni al Fitz Roy e al Cerro Torre, le due montagne simbolo della Patagonia. Una volta lasciati gli zaini presso il nostro hostal, ci dirigiamo verso la fine del paese dove parte il sentiero che porta verso il Fitz Roy. Un giro di 11 km permette di arrivare a uno splendido mirandor e di rientrare costeggiando la laguna Capri. Oggi il tempo è bello, cosa rara qui, anche se qualche nuvola è sempre presente e in alcuni momenti il vento ci sposta, ma tutto sommato c’è da ritenersi più che soddisfatti. La prima parte del sentiero è in forte ascesa, poi spiana e diventa una normale camminata. Quando arriviamo al mirador le nuvole si sono alzate e la visione del Fitz Roy è al suo massimo. Ma nemmeno il tempo di arrivare alla laguna Capri per avere l’immagine della montagna specchiata sull’acqua che il Fitz Roy è gia coperto. Attendiamo, ma il tempo non presenta sintomi di cambiamento e così per evitare il peggio rientriamo in paese. Cena presso un ristorante che tra le varie cose propone una zuppa di zucca veramente notevole. Qui la zucca va tantissimo, la potete trovare in svariate maniere.
El Chaten illuminata dal sole, Argentina
26° giorno
Avevamo sempre avuto un trattamento di favore da parte del tempo, oggi invece ci imbattiamo nel terribile clima patagonico. Vento che urla e che ti svuota i pensieri dalla testa, pioggia ovunque e freddo intenso. Il mattino si presenta così, le nuvole sono basse e ovviamente del Cerro Torre non c’è traccia all’orizzonte. Aspettiamo, ma senza nessuna aspettativa di miglioramento. Nessuno da El Chalten parte in escursione, nemmeno in direzione dei campi base per l’ascesa alle montagne. Così la giornata passa tutta giocando a carte o ad ogni altro passatempo che ci viene in mente. Nel tardo pomeriggio riprendiamo il bus per El Calafate. All’arrivo alla stazione dei bus salutiamo Marco e Caterina che se ne vanno diretti verso la penisola di Valdes, mentre noi quattro torniamo presso lo stesso hostal dell'andata.
27° giorno
Sveglia molto comoda, il bus per Rio Gallego parte alle 11:00. Sosta a La Esperanza, dove è uso comune scrivere un saluto o un pensiero su di un tovagliolino e appenderlo alla parete. Arriviamo nel primo pomeriggio e facciamo un salto in centro. C’è poco da vedere, questo è un posto di commerci, pieno di banche e poco altro. Rientrati alla stazione dei bus prendiamo un biglietto per Mar Del Plata con cambio a Trelew. Prima di partire per questo viaggio di oltre 40 ore ci facciamo un’abbondante pizza presso una pizzeria-rosticceria nei pressi della stazione. Il bus è comodo, ma preparatevi perché durante questi lunghi spostamenti le soste sono pochissime.
Il Monte Fitz Roy, Argentina
28° giorno
Di prima mattina cambiamo bus a Comodoro Rivadavia (stop di 50 minuti) dove alla stazione dei bus non c’è nemmeno un bar, poi via verso Trelew. Qui arriviamo nel primo pomeriggio, facciamo un salto in centro visto che abbiamo tre ore di tempo e ci fermiamo a mangiare presso un tenedor libre gestito da cinesi, economico ma pessimo. La città non ha nulla di particolare se non un grande parco con statua del pionere gallese che la fondò. Poi si riparte con destinazione Mar del Plata. Unica sosta del viaggio in un locale dove gli autisti sono trattati come re. Seconda notte filata in bus, comodo ma la schiena non la pensa uguale.
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