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Amazzonia - VII

Il diario di viaggio di un affascinante avventura nel cuore della foresta pluviale
17 Gennaio 2014

 

... segue 

 

10 - Attesa 

 

Risveglio ad orari antelucani causa numerosi galli nel vicinato. Dennis si improvvisa barbiere e accorcia i capelli al figlioletto Elimel. Il primo annuncio all’altoparlante è che oggi non ci saranno voli da Iquitos. Non capisco il motivo, stanotte non ha piovuto, ieri c’era un gran sole e la pista dovrebbe essere in ottimo stato. Ci rechiamo a chiedere maggiori chiarimenti presso la bottega (sic) in cui si predispongono le operazioni di check-in e la signorina ci dice che l’annuncio si riferiva ad un altro volo. Il nostro non è stato cancellato, anzi è previsto verso mezzogiorno. Speriamo bene. Nel frattempo ci giunge voce che sempre meno gente vuole viaggiare con l’aereo che abbiamo usato all’andata, quello da 6 posti - perché almeno 4 vengono di norma usati per mettervi i bagagli- ma preferisce il “civico”, quello da 14 posti. S’è sparsa la voce che quello più piccolo, come avevo sospettato, lo usano per far pratica ai novizi e la gente non vuole correre rischi. A me non interessa quanti sedili abbia, basta che mi porti via da qui il prima possibile. Rientriamo alla casa di Dennis e Lidia, a far delle chiacchiere dondolandosi sull’amaca, conosco anche Rafa, il marito di Lidia che quando ero passato da Angamos l’altra volta era fuori villaggio. Non c’è molto altro da fare.

 

Ormai si appresta l’orario del volo ma purtroppo anche dei nuvoli neri che, neanche a farlo apposta, verso le 11:30 scaricano un violento acquazzone sulle nostre teste. Volo rimandato a domani. Elimel e Katsumi - nome copiato da un cartone animato giapponese, segno dei tempi - rispettivamente figlio e figlia di Dennis, mi hanno preso in simpatia e mi ciondolano sempre attorno. Ne approfitto per qualche ritratto fotografico, che immancabilmente vogliono subito vedere nel display. Poi ancora l’amaca, ancora chiacchiere. Si parla della madre di Dennis, che pare esercitare una specie di nefasta attrazione sui serpenti, visto che è stata morsa ben cinque volte. Anche Dennis è stato morso un paio di volte, e nonostante i serpenti velenosi da queste parti siano parecchi, sembra che nessuno sia mai morto a causa loro. Come fece Dennis quando gli capitò, chi viene morso esce dal villaggio e va a stare nella foresta perché c’è la credenza che il veleno dei serpenti sia dannoso ma non mortale, ma che possa diventarlo se chi è stato morso viene guardato dagli occhi di una donna incinta o con le mestruazioni. Trascorse così le due o tre settimane necessarie a riprendersi, curandosi con le piante medicinali, prima di tornare al villaggio guarito. Poi storie di Armando che non ha paura nemmeno del giaguaro o altre dove il fantastico prende il sopravvento sul reale. Si parla del cotomachaco, un anaconda gigantesco la cui coda termine con la faccia di una scimmia. Emette il classico verso della scimmia e agitando la testa attrae i predatori del primate e poi li cattura.

 

Bimbo Matsés

Bimbo Matsés - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

11 - Ayahuasca

Sveglia presto, acquazzone mattutino e annuncio che il volo è cancellato anche oggi. Mi sembra di essere il personaggio interpretato da Bill Murphy ne “Il giorno della marmotta”, di vivere un incubo che è entrato in loop. Andiamo su e giù dalla casa al centro del villaggio dove c’è il Tecnico per avere novità o conferme ma è solo una scusa per passare il tempo, di reali possibilità che l’aereo atterri dopo l’acquazzone lo sappiamo che non ce ne sono. Hector mi aveva avvisato che i voli sono sempre a rischio per via del meteo e che anche per questo motivo preferisce organizzare il rientro via terra, attraverso la giungla. Offuscato dalla mia mentalità occidentale che pensa che un aereo può partire praticamente sempre, ho pensato che fosse un problema di poco conto e che al massimo avrei potuto perdere una giornata. Ora, invece, la non addomesticata Amazzonia mi pianta sul grugno tutta la sua imprevedibilità e non posso far nient’altro che sperare che Giove Pluvio sia clemente. Ancora amaca, stavolta appena allietata dalla musica proveniente da un mini impianto stereo alimentato da otto batterie artigianalmente disposte su un pezzo di canna di bambù e collegate con un cavo di rame. Eppure funziona. Anche Elimel ha un carpintero come animale da compagnia. Canta in continuazione e anch’io non resisto alla tentazione di giocarci un po’. Come vado per accarezzarlo mi becca il dito, credo pensi voglia dargli da mangiare. C’è una banana mezza mangiata: con un bacchetto ne prendo dei pezzetti e glie li porgo e lui ingoia il bacchetto avidamente per carpire il cibo. Mezz’oretta passata così.

 

Visto che non c’è molto altro di interessante da raccontare, approfondisco il discorso relativo all’ayahuasca, che è uno dei motivi che porta la gente in questa parte di mondo. L’ayahuasca è una bevanda allucinogena usata da secoli dagli sciamani e curanderos amazzonici, ottenuta miscelando in un decotto diverse piante, le principali delle quali sono le liane polverizzate di un rampicante detto appunto ayahuasca (Banisteriopsis caapi che chiamerò “liana” per non fare confusione con la bevanda) e le foglie di chacruna (Psychotria viridis). La bevanda contiene dimetiltriptamina (DMT), la stessa sostanza prodotta dal cervello durante la nascita, durante la fase REM del sonno e alla morte, nelle 24 ore successive al decesso. Gli effetti di questa sostanza vengono velocemente annullati da enzimi che abbiamo tutti, ma in questo preparato, grazie alle sostanze presenti nella liana, gli enzimi vengono inibiti, facendo sì che la DMT (presente nelle foglie di chacruna) resti in circolo anche per 2 o 3 ore e porti ad esperienze piuttosto forti. In pratica è una delle cosiddette smart drugs, sostanze legali, spesso di origine naturale e non sintetica, che hanno gli stessi effetti di sostanze illegali. Va però detto che l’assunzione dell’ayahuasca è considerata priva di effetti collaterali: non ci sono prove di danni fisici provocati da questa sostanza - e non sono io a dirlo ma wikipedia, anche se sul web ho trovato che vi è un caso di morte che potrebbe essere riconducibile all’uso di questa sostanza - mentre sono numerosissime le testimonianze di chi ha tratto benefici dal suo utilizzo. Vi è pure una sentenza di un tribunale peruviano che aveva arrestato chi ne stava facendo uso ma poi, non ravvisando nessun reato - non è considerato illegale nel paese e non vi sono prove ufficiali di eventuali danni - ha dovuto scagionarlo, creando un precedente. È una delle sostanze propugnate da Terence McKenna, uno dei guru della controcultura americana e viene usata da sempre dai popoli amazzonici e andini non solo per raggiungere stati di alterazione a scopo divinatorio ma anche in riti magico-terapeutici. La medicina occidentale non l’ha ancora studiata a fondo ma si presuppone, considerati i principi attivi che contiene, che possa essere efficace nella cura dei disturbi mentali legati alla carenza di serotonina - la sostanza prodotta dal nostro corpo che regola l’umore - quali depressione, autismo, schizofrenia o iperattività e nella cura delle tossicodipendenze. Studi condotti da un ricercatore statunitense presso una comunità brasiliana che segue una religione sincretica che pone l’ayahuasca come sacramento, hanno riscontrato guarigioni senza ricadute da tossicodipendenze, depressioni e disturbi d’ansia.

 

Bimbo Matsés - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Questo è lo stato dell’arte su tale sostanza. Ovviamente questo ha finito col costituire un motivo d’interesse per diverse persone e non sono pochi i freak ma anche i viaggiatori meno alternativi che vengono in particolare a Iquitos, che pullula di sciamani o sedicenti tali, per sperimentare questa sostanza. Per affrontare questa esperienza è necessario attenersi a una specie di dieta: per almeno 24 ore prima e dopo l’assunzione della sostanza - ma sarebbe meglio 2/3 giorni - bisogna astenersi dall’ingerire alcool, zucchero, sale, spezie, formaggi e latticini, cibi fermentati e carne rossa o di maiale. Altre droghe, come del resto l’alcool, non vanno assunti per diversi giorni prima e dopo. È sconsigliato per chi ha la pressione alta, diabete, problemi cardiaci, prende antibiotici o antidepressivi. È bene astenersi anche dal sesso e, almeno per il giorno successivo, non programmare spostamenti. Uno dei principi di questa bevanda - secondo alcuni somigliante a crema di whisky mescolata con succo di prugne - è la purificazione e le prime reazioni di solito sono vomito e incontinenza - non a caso, nei riti meglio organizzati, ai partecipanti vengono dati un secchio di plastica dove vomitare e un rotolo di carta igienica - dopodiché si entra in uno stato in cui non si ha il controllo delle proprie azioni: si hanno allucinazioni -  per dirla con gli sciamani, si vede attraverso il proprio terzo occhio - vengono fuori lati reconditi della personalità e ci si comporta come non si sarebbe mai pensato di fare, finendo spesso per piangere, urlare, buttarsi a terra o compiere gesti inconsulti. Per questo è estremamente importante effettuare questa esperienza non solo presso uno sciamano affidabile, ma anche in compagnia di persone di provata fiducia che rimangano sobrie, soprattutto se si è donne. Se uno non va allo sbaraglio col primo che gli capita, è un’esperienza piacevole e foriera di un benessere fisico e psicologico, come mi conferma una viaggiatrice australiana che l’ha sperimentato da me conosciuta nel prosieguo del viaggio.

 

Come ogni tardo pomeriggio, c’è la partitella di calcio e fra i partecipanti notiamo il Tecnico, in una sfavillante maglia numero 10. Non avendo molto altro da fare, ironizzo con Hector: “Appena finita la partita, facciamogli i complimenti per come ha giocato. Così magari domani ci lascia atterrare l’aereo…”. Hector se la ride di gusto: è la nascita di un tormentone. D’ora in poi, ogni volta che lo vediamo, ci mettiamo a ridere e a pensare ai falsi complimenti che gli vorremmo fare, nella speranza si voglia sdebitare consentendoci di prendere un aereo al più presto. Stasera ci facciamo anche un giretto serale, sfruttando la luce di quei pochi locali col generatore elettrico in funzione. Il giorno che eravamo rientrati da Buen Perù era il compleanno di Dennis, ma siccome non s’era festeggiato, si decide di farlo stasera, andando fuori tutti insieme. Offro un giro di Coca Cola ma non tutti ne approfittano, non so se per timidezza o distrazione. Come sempre a nanna presto, stasera a maggior ragione visto che verso le 20:00 comincia a piovere che Dio la manda e continuerà per tutta la notte, fra lampi e tuoni e abbassando notevolmente la temperatura, al punto che per la prima volta ho freddo a dormire con le sole lenzuola.

 

continua...

 

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Amazzonia - VI

 

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