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Ovviamente il passaporto, proprio per la sua importanza, a volte viene ritirato per impedire l'espatrio non autorizzato del detentore – perfino gli iperliberisti statunitensi fecero ricorso a questo mezzo in passato per limitare i viaggi all'estero dell'attivista di colore Paul Robeson – ma anche per questo più volte falsificato. Basti pensare al carnefice delle Fosse Ardeatine, Erick Priebke, riparato grazie a false generalità in Argentina. Non solo criminali si sono avvalsi della protezione di un passaporto falso. Lo Zar Pietro il Grande ne utilizzò uno per lavorare in incognito presso cantieri navali olandesi e inglesi al fine di apprendere le tecniche di costruzione navali e il nostro ex-presidente Sandro Pertini, all'epoca esule all'estero, rientrò in Italia con passaporto svizzero per rivedere la madre ammalata, anche se poi il cittadino ticinese che si prestò a cedergli la sua identità venne scoperto e condannato a 12 anni di reclusione.
(foto pixabay)
Ultimamente il rilascio di passaporti truffaldini sembra essere diventata una prerogativa del mondo dello sport professionistico, dove si verificano saltuari ma ripetuti casi di “passaportopoli”. Basti pensare al goffo esame d'italiano sostenuto dal calciatore Luis Suarez nel tentativo di ottenere la cittadinanza italiana ma anche ai tanti casi di “passaporti facili” del mondo del basket, dove il possesso di una cittadinanza europea rende un giocatore commercialmente più appetibile, facendo il gioco di quelle federazioni - soprattutto di paesi piccoli o poco ricchi - desiderose di concedere passaporti in cambio di poter schierare il giocatore con la propria Nazionale, quando non proprio dietro a corresponsione di denaro.
(foto pixabay)
Proprio per evitare l'utilizzo illecito di questo documento, nel tempo si sono moltiplicati gli standard di sicurezza aggiunti per rendere il passaporto sempre più difficile da falsificare. Solo aziende specializzate sono autorizzate a fabbricarli, seguendo gli standard stabiliti dall'ICAO. Vanno realizzati usando una carta speciale e possono includere ologrammi, caratteri speciali, codici a barre e un chip elettronico, di norma incorporato sul retro della copertina. I passaporti di ultima generazione, i cosiddetti passaporti biometrici (succeduti a quelli cartacei e poi a quelli elettronici) sono in grado di trasmettere ai controllori, attraverso una piccola antenna auto-alimentata collegata al chip, oltre ai dati anagrafici tradizionali anche le impronte digitali di entrambe le mani e la foto del viso. Il più difficile da falsificare è il passaporto del Nicaragua, che dispone di ben 89 funzioni di sicurezza. A proposito della foto del passaporto, come immagino sappiate tutti, vi sono delle regole da rispettare. Non si può sorridere (cosa che renderebbe più difficoltoso il riconoscimento del volto) e viene richiesto uno sfondo neutro. Non è stato sempre così: fino al 2004 era possibile avere foto in cui si sorrideva ma poi, fra le tante maggiori attenzioni richieste dopo l'attentato alle Twin Towers del 2001, è stato aggiunto anche questo divieto. E pensare che a inizio secolo si poteva mettere addirittura sul passaporto una foto qualsiasi, anche collettiva: Sir Conan Doyle, l'autore dei romanzi di Sherlock Holmes, era noto per avere sul documento una foto assieme a tutta la famiglia, con moglie e figli seduti su un calesse.
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Vita, morte e miracoli del passaporto - I
Vita, morte e miracoli del passaporto - II