Scavata direttamente in rocce arenarie che alternano i colori rosso, bianco e rosa, l'antica città di Petra è rimasta sconosciuta al mondo occidentale per secoli e scoperta da un occidentale, travestitosi da beduino, solo nell'Ottocento. Realizzata dai Nabatei – un popolo di abili commercianti arabi che controllarono le rotte commerciali del Medio Oriente prima di essere annessi all'Impero Romano – tra il 400 a.C. e il 106 d.C., è stata la capitale del regno nabateo e un imprescindibile crocevia di scambi. Set cinematografico di “Indiana Jones e l'ultima crociata”, nel 1985 è stata inserita nell'elenco dei siti patrimoni dell'umanità dell'UNESCO e nel 2007 tra le Sette Meraviglie del mondo moderno.
Il Tesoro di Petra - Copyright Pianeta Gaia
Sono diversi i luoghi significativi che caratterizzano questa città unica nel suo genere. Il primo nel quale ci si imbatte è la Tomba dell'Obelisco, che precede di poco l'ingresso del celebre Siq, la lunga gola (circa 1,6 km) che sfocia proprio di fronte all'iconico Tesoro, il monumento funerario caratterizzato da una facciata monumentale che è il punto più alto dell'architettura nabatea. Poi, proseguendo per la più larga e monumentale Via delle Facciate ci si addentra nel cuore del vasto complesso archeologico che, a nostro avviso, richiede due giornate intere per essere visto sufficientemente bene. Del resto, è di gran lunga il sito più bello e interessante del paese, non avrebbe senso vederlo in fretta e furia per visitare in seguito siti meno indimenticabili.
Il tratto finale del Siq durante "Petra by night" - Copyright Pianeta Gaia
Dalla Via delle Facciate si potranno ammirare le imponenti Tombe Reali oppure, chi preferisce un percorso meno frequentato, potrà salire sull'Altura del Sacrificio, un'ascesa che richiede circa mezz'ora, che più che per la difficoltà intrinseca può rivelarsi impegnativa se effettuata col clima torrido che caratterizza il luogo nei mesi estivi. In premio, a una serie di edifici tra i meno conosciuti, c'è una bella vista dall'alto, da cui ci si può rendere conto delle dimensioni del complesso. Il secondo giorno di solito lo si riserva alla visita del grandioso Monastero, meno raffinato del Tesoro ma di dimensioni maggiori, l'edificio più imponente di tutta Petra, per raggiungere il quale – essendo in una parte del sito più remota – è necessario più tempo. Per chi non se la sente di affrontare la salita, è possibile salire a dorso di asini i cui padroni sono sempre in attesa di clienti. La maggiore difficoltà nel raggiungere questa parte dell'antica città la rende anche meno affollata.
Il Monastero - Copyright Pianeta Gaia
All'andata o al ritorno si potrà fare tappa nella zona dei resti romani fra i quali spiccato il Colonnato e il Tempio Grande. Un'altra cosa che caratterizza Petra è la roccia nella quale è scolpita, che assume colori davvero variegati, a volte perfino sorprendenti, come abbiamo raccontato in questo nostro articolo precedente. Inoltre, dedicare due giornate piene alla visita, e quindi tre notti di pernottamento nella Wadi Musa, garantisce ottime probabilità di incappare in almeno una delle serate in cui viene organizzate la cosiddetta “Petra by night”, un evento dal fascino molto particolare. E se non sarete paghi di tanta bellezza, potrete approfondire ulteriormente la visita della zona recandovi presso la cosiddetta Piccola Petra, anche se il nostro consiglio è quella di eventualmente visitarla prima, perché una volta vista Petra, tutto il resto sembra poca cosa.