Proseguono i nostri approfondimenti sui gruppi di Vecchi Credenti in giro per il mondo, stavolta è il turno dei Lipoveni stanzionati nell'area del delta del Danubio, in Romania, anche se piccoli gruppi si possono trovare in Ucraina e Moldova.
Un gruppo di donne Lipoveni in abiti festivi
Come per tutti i Vecchi Credenti, la data in cui tutto cambiò fu il 1654, quando il patriarca Nikon di Mosca – spalleggiato dallo zar Pietro il Grande - riformò la chiesa russa ortodossa e molti si rifiutarono di seguire le nuove liturgie e prescrizioni, come abbiamo già raccontato con più dovizia di particolari qui e qui. In particolare, i Lipoveni, tradizionalmente pescatori nelle acque dei fiumi Don e Dnepr, si installarono nella Dobrogea, la regione storica che comprende il delta del Danubio, all'epoca poco abitata perché costituita principalmente da terreni sabbiosi e paludosi, poco adatti all'agricoltura nonostante i tentativi di bonifica effettuati durante il regime di Ceausescu. Del resto, il territorio in cui si sono trasferiti, dove non è facile spostarsi e costruirsi rifugi pressoché introvabili è piuttosto semplice, da sempre è luogo prediletto di chi cerca di nascondersi, irregolari e perseguitati, perfino banditi come Terente, un Lipoveno.
Una tipica casa del Delta del Danubio
Come è successo per altri Vecchi Credenti costretti all'esilio, i Lipoveni hanno conservato lingua e costumi originari, creando una piccola ex-clave russa nei luoghi che abitano, ma anche i valori alla base della loro fede: operosità, modestia, onestà, non-violenza, istruzione ma anche indipendenza e spirito di libertà. Tutte qualità che li hanno resi apprezzati dalle autorità romene che non hanno mai impedito loro di esercitare liberamente la loro fede e di mantenere le proprie usanze. I Lipoveni attualmente sono poche migliaia di individui, sparsi per lo più in piccoli villaggi che sorgono sulle sponde del fiume, come Sfitovca, Periprava e Mila 23. Noti per essere abili costruttori di piccole imbarcazioni, i Lipoveni hanno portato le loro tecniche di pesca nella regione, diventandone in breve tempo i più capaci pescatori.
I Lipoveni sono tradizionalmente degli abili pescatori
Un tempo le tecniche tradizionali di pesca erano più che sufficienti per campare dignitosamente, ultimamente si legge di Lipoveni che praticano metodi di pesca distruttivi come quella di stordire i pesci con la corrente elettrica, tecnica vietata e che – stando ad alcuni giornali – avrebbero utilizzato anche nelle acque di alcuni fiumi italiani in occasione di loro trasferte. Quest'ultimo, per fortuna, è un caso isolato operato da un gruppo di criminali, ma comunque anche l'impatto della pesca con metodi tradizionali non è da sottovalutare, a maggior ragione ora che il delta del Danubio è un parco nazionale protetto, un sito UNESCO e sempre più un'attrattiva turistica da salvaguardare. Questo ha portato il governo romeno a porre limiti alla pesca e al rilascio di permessi, generando malcontento presso i Lipoveni che rimpiangono il regime dittatoriale precedente e che lamentano di non riuscire più a campare del solo pescato. Molti giovani ora abbandonano lo stile di vita tradizionale e si trasferiscono in cerca di lavoro nelle città limitrofe, come Tulcea, o addirittura emigrano all'estero. Anche per questo i più lungimiranti si stanno aprendo al turismo e noi faremo la nostra parte, portandovi a conoscere questa comunità davvero speciale in un viaggio fuori dai percorsi più battutti che organizzeremo a breve.