L'unità base della famiglia Nenets è il clan esogamico, cioè il gruppo familiare in cui – poiché i Nenets seguono la linea patrilineare per il passaggio da padre a figlio maschio delle proprietà – la moglie proviene da un nucleo familiare diverso, per evitare i problemi legati alla consanguineità in una società in cui i clan passano gran parte dell'anno isolati da altri gruppi familiari. Vista la non facilità nel conoscere possibili fidanzate/i in queste condizioni, i matrimoni venivano spesso concordati fra i vari capi clan, cosa ora meno frequente ma non del tutto scomparsa. Per questo i festival che si tengono alla fine dell'inverno sono eventi socialmente molto importanti per tutti, giovani e meno giovani.
Un'anziana Nenets, già nonna - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Ogni clan, a cui il governo sovietico ha assegnato la definizione di “brigata” e una propria rotta di migrazione in cui pascoli e territori di caccia e pesca sono a uso esclusivo del clan di pertinenza, ha un proprio nome ormai diventato il cognome ufficiale dei suoi appartenenti. Anche se oggigiorno i Nenets sono una delle poche minoranze etniche a mantenere un cognome originario nella propria lingua, ormai quasi tutti assegnano dei nomi russi ai propri figli: nella famiglia che ci ha ospitato per una settimana vi erano nomi come Evgheni e Alexey, Marta e Angelika, inequivocabilmente non Nenets. Più raramente viene assegnato un nome Nenets a fianco di quello russo.
ocurare il cibo è un compito degli uomini - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
La donna, a differenza dell'uomo, è tenuta a rispettare alcuni tabù – ad esempio non può mai passare nei pressi della parte posteriore della chum, ritenuto luogo sacro – attinenti alle mestruazioni, alla gravidanza e al parto. D'altra parte, la rigida separazione dei compiti da svolgere tende a riequilibrare le cose tra i sessi: gli uomini devono procurare il cibo e quindi trascorrere le giornate sempre all'aperto per allevare le renne, cacciare e pescare in un clima che è spesso molto duro mentre le donne, a cui spettano occupazioni come cucinare, curare la chum, preparare gli abiti e occuparsi dei bambini, possono trascorrere la maggior parte del tempo all'interno della tenda, al riparo dagli ostili agenti atmosferici che impazzano nella tundra. Nonostante questa differenziazione, i nomi tradizionali usati per definire i vari gradi di parentela non sono diversi tra genere maschile o femminile.
Anche i bambini danno una mano nelle faccende - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
I bambini vengono incoraggiati a rendersi indipendenti il prima possibile – la piccola Angelika di 6 anni andava già a raccogliere la neve pulita da cui ricavare l'acqua per cucinare – in questo modo adeguandosi molto presto ai ruoli previsti per il loro sesso. I bambini restano presso la famiglia fino ai 7 anni, dopo di ché, per permetter loro di conseguire un'educazione - garantita gratuitamente dal governo russo -, che sarebbe impossibile diversamente, vengono mandati in collegio dove rimangono fino ai 13 anni, interrotti solo dal rientro presso la famiglia nei tre mesi estivi. Nella maggior parte dei casi gli adolescenti tornano nel clan originario, solo in pochi continuano gli studi che, per accordo col sistema scolastico, possono essere solo di tipo tecnico e non universitario.
Sfilata di pellicce di renna decorate al Festival - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
I concetti religiosi e le abitudini dei Nenets ricadono nella più vasta definizione di sciamanesimo siberiano. Gli sciamani, di cui ve ne sono diverse categorie, sono i principali mediatori tra gli umani e gli spiriti, questi ultimi rappresentati con idoli di legno antropomorfi, raccolti in gran numero nei luoghi sacri. Durante gli ultimi secoli, i concetti religiosi tradizionali si sono mescolati con elementi di origine cristiana e figure appartenenti al pantheon ortodosso, come San Nicola di Antiochia (Mikulay per i Nenets), sono state adottate ufficialmente. In teoria solo i Nenets della tundra occidentale (quelli presso i quali abbiamo soggiornato) sono stati convertiti al cristianesimo, mentre i gruppi più orientali hanno mantenuto le pratiche sciamaniche fino al periodo stalinista, anche se alcuni residui delle antiche credenze, specie quelle legate ai tabù, sono ancora piuttosto sentiti dai Nenets, che nella pratica adottano una forma di sincretismo tra cristianesimo ortodosso e sciamanesimo.
Donne Nenets al Festival di Salehard - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Le arti visive dei Nenets sono tradizionalmente limitate a quelle necessarie per la realizzazione dell'abbigliamento – basato sulla pelliccia della renna ma spesso decorati con perline di vetro, di cui le donne Nenets vanno letteralmente pazze – e per la decorazione di slitte e utensili. In realtà, il campo artistico in cui i Nenets sembrano più versati è un altro, quello canoro: possiedono un vasto repertorio di siudbabts (lunghe canzoni epiche) e yarabts (più brevi canzoni dai svariati temi), con strutture ritmiche molto complicate, che hanno ancora molto seguito, dando modo a diversi artisti di cimentarsi in questa arte, consentendo quindi di mantenere vivo e vegeto il patrimonio culturale e l'identità dei Nenets.