Molti di voi avranno visitato Singapore, con un viaggio dedicato in un solo giorno o addirittura per appena alcune ore, anche per spezzare un lungo trasferimento intercontinentale. In entrambi i casi non potrete aver fatto a meno di notare la particolare sagoma del Marina Sands Bay, il casinò più grande del mondo e, alla sua inaugurazione avvenuta nel 2010, l’edificio più costoso mai realizzato, alla spropositata cifra di 8 miliardi dollari.
Ai piedi del Marina Sands Bay - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Contiene la più grande sala dedicata al gioco d’azzardo, con 500 tavoli e 1.600 slot machines ma non è solo una struttura per chi ama giocare: ospita anche un albergo da oltre 2500 stanze con gigantesche sale riunioni e spazi espositivi, un centro commerciale, due teatri e perfino un piccolo canale interno navigabile con piccole imbarcazioni, una pacchianata in stile veneziano che a quanto pare miete consensi non solo a Las Vegas.
La punta della piattaforma - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
È formato da tre torri da 55 piani unite in cima da una piattaforma lunga 340 metri che ospita una “infinity pool” a 146 metri da terra, il cui accesso è però riservato ai soli ospiti dell’albergo, oltre a giardini e perfino percorsi per il jogging. Staccato dalla struttura principale ma parte integrante del complesso, vi è anche un avveniristico Museo di Arte e Scienza dall’inconfondibile forma a fiore di loto e dal tetto retraibile. L’altezza dell’edificio lo sottopone all’azione del vento, e il suo peso a quella del suolo che finirà inevitabilmente con l’abbassarsi nel tempo, senza contare che l’infinity pool richiede un perfetto allineamento. Per far fronte a questi problemi strutturali sono stati installati centinaia di dispositivi idraulici in grado di regolare eventuali pendenze con precisione millimetrica.
Il canale navigabile all'interno del centro commerciale - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
La costruzione di un colosso del genere non poteva certo non suscitare polemiche. Le comunità cristiane e musulmane della città espressero il loro malcontento per la costruzione di una struttura del genere che non solo avrebbe aumentato il gioco d’azzardo avrebbe potuto far nascere o aumentare fenomeni collaterali come il lavaggio di denaro sporco, l’usura e il crimine organizzato. Da parte sua il governo disse che il complesso – assieme al non meno faraonico Resorts World Sentosa autorizzato assieme al Marina Sands Bay e realizzato sull’omonima isola – avrebbe generato un aumento del PIL di quasi l’1% ma anche notevoli ricadute occupazionali. I fautori dell’iniziativa non mancarono di far notare che i singaporiani, che sono al 75% di origine cinese, sono da sempre attratti dal gioco d’azzardo e che da anni spendono parte dei propri soldi nei casinò dei paesi vicini, in particolare a Macao. Per limitare l’impatto sociale sulla popolazione locale, si stabilì che i locali avrebbero dovuto pagare 100$ per entrare e si instaurò una procedura attraverso la quale i parenti di un giocatore avrebbero potuto farne impedire l'accesso alle sale da gioco.