Continuiamo coi paesi mai riconosciuti da nessuno ma che, in un modo o nell'altro, hanno proclamato la propria indipendenza.
Una di queste fu la Repubblica di Minerva, fondata dal milionario e attivista politico Michael Olivier di Las Vegas, che fece portare delle chiatte di sabbia sull'atollo di Minerva, microscopica isola a sud delle Isole Fiji mai reclamata da nessuno, in modo da alzarne il livello del suolo al di sopra del pelo dell'acqua e potervi costruire una torre. Nel febbraio del 1972 realizzò il suo intento, issò la bandiera, giunse persino a coniare una propria moneta e chiese il riconoscimento ufficiale agli stati vicini. Ovviamente la cosa non incontrò il favore degli stessi che, nel timore che chiunque potesse ripetere la stessa operazione, pochi giorni dopo negarono il riconoscimento, mandando l'esercito dell'Isola di Tonga a prenderne possesso.
L'atollo appena affiorante di Minerva
Qualche punto in comune con questa storia ce l'ha anche quella del cosiddetto Principato di Sealand, di fatto una fortezza marittima costruita al largo della Gran Bretagna durante la Seconda Guerra Mondiale. Alla vigilia di Natale del 1966, il forte, da anni abbandonato al proprio destino, venne occupato dal militare brittannico Paddy Roy Bates che aveva avuto problemi legali a causa di una stazione radio, che decise di proclamarlo stato indipendente. La storia poi proseguì con tanto di assalti e il rapimento del figlio di Bates da parte di alcuni cittadini dei Paesi Bassi e la riconquista da parte di Bates, con un elicottero d'assalto riempito di mercenari, al termine della quale dichiarò gli olandesi propri prigionieri di guerra. Fatti che appaiono incredibili ma realmente successi nel 1978.
La piattaforma su cui si svolsero i fatti di Sealand
Una vicenda similare ebbe luogo perfino nel nostro Mare Adriatico. Sempre su una piattaforma artificiale in mezzo al mare, si svolse la vicenda della Repubblica Esperantista dell'Isola delle Rose, una struttura di circa 400 metri quadrati nel mare Adriatico, al largo della riviera romagnola, 500 metri al di fuori delle acque territoriali italiane. Fu costruita dall'ingegnere bolognese Giorgio Rosa che il 1° maggio 1967 autoproclamò lo status di stato indipendente e diede inizio a un governo, una moneta, un'emissione di francobolli e decretò l'esperanto lingua ufficiale. Il 26 giugno dello stesso anno, la piattaforma venne conquistata dalle forze di Polizia e smantellata il successivo mese di febbraio.
L'Isola delle Rose, nel Mar Adriatico
Sempre tra le nostre amate sponde è nata la “libera, indipendente, periodica, transitoria e analfabeta Tamisiana Repubblica di Bosgattia”, creata sull'isolotto di Panarella di Papozze, in un'ansa del fiume Po, in provincia di Rovigo. Nel dialetto polesano il bosgato è il maiale e il tamiso un utensile da cucina. Un gruppo di uomini (le donne non erano ammesse), capeggiato dal linguista milanese Luigi Salvini (un cognome che evidentemente ha la secessione nel sangue) occupò l'isolotto per dieci anni, ma solo nel periodo estivo da luglio a settembre, tra il 1946 e il 1955. I bosgattesi volevano fuggire alle brutture della Seconda Guerra Mondiale e allo stress della vita cittadina, vivendo in maniera semplice: abitavano in tende canadesi e si potevano procacciare il cibo solo con la pesca. Quell'esperienza è ora ricordata in un museo specifico a Papozze.
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Stati sconosciuti, non riconosciuti e irriconoscibili - I
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