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Khachkar, le croci armene

L'onnipresente simbolo della religiosità del popolo armeno
09 Luglio 2016

 

Se andate in Armenia, un paese poco considerato dai circuiti turistici ma davvero interessante, non potrete fare a meno di imbattervi in tantissime khachkar, le croci in pietra di origine medievale – che in realtà hanno più l'aspetto di una stele - che sono una delle espressioni tipiche di questo piccolo paese dal passato importante. Un patrimonio artistico e culturale talmente importante da essere stato inserito dall'UNESCO nella lista dei Patrimoni Culturali Intangibili.

 

Una khachkar in un prato - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

La profonda religiosità del popolo armeno, in una regione storicamente dominata da potenze islamiche come quella ottomane e persiana, è costata un elevato tributo di sangue, come ben sa chi conosce la storia del genocidio armeno. Una religiosità che va molto indietro nel tempo, al punto che l'Armenia può vantarsi di essere lo stato che per primo al mondo ha adottato il Cristianesimo come religione di stato. Ciò si deve all'opera di proselitismo portata avanti da S. Gregorio l'Illuminatore che convinse il re Tiridate a questa decisione tra il 310-313, anche se la leggenda armena cita come data il 301. Basti pensare che il famoso Editto di Milano o di Costantino che faceva cessare le persecuzioni dei cristiani è del 313 (anche se studi più recenti ritengono che fosse una specie di attuazione di misure contenute nel precedente editto di Galerio del 311), mentre l'adozione del Cristianesimo come religione di stato nell'Impero Romano avvenne quasi un secolo più tardi, nel 391 durante il regno di Teodosio I.

 

Una distesa di khachkar al cimitero di Noratus - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

La khachkar più antica di cui si ha notizia risale al IX secolo, periodo in cui il paese visse un ritorno della propria fede dopo la liberazione dal dominio arabo, ma il periodo il cui l'arte di scolpire le khachkar ha raggiunto il suo apice è quello che va dal XII al XIV secolo, fino all'invasione dei Mongoli. Più tardi, tra il XVI e il XVII secolo questa forma d'arte ha vissuto una seconda primavera, senza però mai raggiungere le vette artistiche toccate in precedenza.

 

Una chiesetta isolata circondata da khachkar - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

La forma più comune di khachkar è una croce sormontata da una rosetta o da un disco solare. Il resto della pietra di norma viene riempito con elaborati motivi vegetali quali foglie, grappoli d'uva e melograni. Negli esempi più elaborati può essere sormontata da una cornice con figure di santi o scene bibliche. L'utilizzo della khachkar è il più disparato: nelle chiese, nei cimiteri ma anche come monumenti eretti per ricordare una vittoria o come protezione da disastri naturali (il Caucaso è zona sismica).

 

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