PERCHÉ ANDARE IN GIORDANIA
La Giordania è un paese poco vasto - 530 km dal punto più a nord a quello più a sud, percorribili in autostrada in mezza giornata -, e molte delle cose più interessanti sono distribuite in uno stretto asse centrale, essendo quasi tutto il resto deserto. Da sempre è una delle destinazioni più tranquille del Medio Oriente, al punto che, non disponendo di riserve di petrolio, il turismo è una delle principali risorse. In questo paese vi sono due siti che un viaggiatore non può non voler annoverare tra le sue “conquiste”: la stupenda città nabatea di Petra (una delle Sette Meraviglie del Mondo) e il deserto di Wadi Rum, uno dei più belli del mondo.
DIFFICOLTÀ DEL VIAGGIO
Viaggiare in Giordania presente poche difficoltà. Una di queste è la lingua: pur essendo l'inglese diffuso più che in altri paesi arabi, la segnaletica spesso non è tradotta e anche quando lo è, poiché la traslitterazione dall'arabo non è sempre univoca, può lasciare adito a dubbi. Il traffico è un problema solo nella capitale Amman. Le carte di credito sono utilizzabili negli alberghi e nei luoghi più chiaramente rivolti ai turisti.
QUANTI GIORNI SERVONO
Le contenute distanze rendono il paese visitabile in una settimana, massimo una dozzina di giorni per chi non vuole farsi mancare nemmeno i siti meno battuti o vuole visitare i siti più importanti, come quello di Petra e il deserto di Wadi Rum, in più giornate, cosa peraltro consigliata.
IN CHE STAGIONE È MEGLIO ANDARE
Il periodo migliore da un punto di vista climatico in cui recarsi in questo paese desertico è tra marzo e maggio, anche se essendo alta stagione i siti turistici sono più affollati, o l'autunno. A partire già da giugno le temperature cominciano a diventare torride, spesso sopra i 40° anche se spesso abbastanza ventilati mentre di inverno il paese è insospettabilmente freddo, ad eccezione della zona bagnata dal Mar Rosso. Assolutamente da evitare l'estate, non solo per il caldo soffocante ma anche perché è il periodo in cui gli arabi viaggiano in queste zone.
Petra, una delle Sette Meraviglie del Mondo, non può essere esclusa da qualsiasi itinerario in Giordania - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
A CHI PIACERÀ ANDARE IN GIORDANIA
Questo è un viaggio confortevole e senza difficoltà, adatto soprattutto a chi ha interessi storici e artistici, ma anche paesaggistici. La Giordania offre una pletora di magnificenti siti archeologici e legati alla Bibbia, alcuni dei quali assolutamente imperdibili, ma anche l'esperienza di galleggiare nel Mar Morto senza saper nuotare e di trovarsi nel punto più basso di tutto il pianeta.
I MUST
Amman:
La capitale, pur avendo alle spalle qualcosa come 5000 di storia, non offre siti imperdibili e per di più è molto trafficata e complicata da girare. Se avete tempo in abbondanza potete sfruttarlo per visitare il Teatro Romano e qualche interessante museo, oltre che a gustare l'offerta gastronomica più variegata del paese.
Jerash:
È una delle antiche città romane meglio conservate del Medio Oriente, circa 50 km a nord di Amman. L'entrata è caratterizzata dal maestoso Arco di Adriano. Notevole è la vasta e raffinata piazza ovale delimitata da colonne, il Cardo - un'imponente viale colonnato – e due teatri in ottimo stato.
Salt:
È una cittadina spesso esclusa dagli itinerari tradizionali. La sua particolarità è quella di essere rimasta come congelata nel tempo, tutt'ora un esempio di architettura tradizionale ottomana. Per secoli unico insediamento della Transgiordania, visse il suo momento più prospero quando da qui passava tutto il commercio per la Palestina ma la costruzione di una ferrovia ne modificò il futuro economico.
La risalita di Wadi Mujib: divertente e rinfrescante - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
Wadi Mujib:
Il Parco di Wadi Mujib offre alcune possibilità di trekking con guida pagata ma quella più interessante, e divertente, è quella umida, cioè lungo il corso del fiume che scorre per alcuni kilometri in uno stretto canyon. All'ingresso si viene forniti di giubbotti galleggianti e sono consigliate calzature con una buona presa per non scivolare nelle tante rocce sulle quali bisogna spostarsi. Per la maggior parte del percorso l'acqua arriva a metà polpaccio, in alcuni punti arriva fino alla vita, fino al punto finale con cascata. Meglio avere una macchina fotografica impermeabile.
Piccola Petra:
Un piccolo canyon, lungo appena 350 metri, che ospita una città nabatea scolpita nella roccia. Bella ma certo non paragonabile a Petra vera e propria. A voi valutare se vederla ugualmente: in questo caso consigliamo di visitarla prima del sito maggiore, per non rimanere indifferenti dove aver visto il sito maggiore.
Petra:
Una delle Sette Meraviglie del Mondo, sito UNESCO e chi più ne ha più ne metta. L'ingresso costa caro ma vale comunque la pena mettere mano al portafoglio per ammirare questa gigantesca opera architettonica, una città che all'epoca del suo massimo fulgore ospitava circa 30.000 persona completamente scolpita nella roccia arenaria di queste zone, dalle stupefacenti variegature. Il sito è talmente vasto che non è visitabile in una sola giornata: ne servono almeno un paio solo per visitare i siti maggiori. Molto suggestiva anche la “Petra by night”, con centinaia di candele dislocate lungo il percorso e sulla piazza del Tesoro. Oltre a fare diversi kilometri a piedi, c'è anche da scalare: per chi non ce la fa, i beduini locali offrono degli asini a noleggio.
Wadi Rum:
È considerato uno dei deserti più belli del mondo, dove le dune non la fanno da padrone ma da contorno a imponenti montagne di basalto, granito e arenaria che si innalzano fino a 800 metri. Viste dall'alto sono come isole in un mare di sabbia, alcune stondate, altre più aguzza, immancabilmente scoscese: un luogo perfetto per chi si vuole cimentare in trekking o scalate. Non è consigliabile la visita in autonomia della zona, perché non è facile orizzontarsi nel dedalo di canyon. Generalmente vi si accede avendo prenotato, possibilmente per tempo, un'escursione di uno o più giorni con una guida locale beduina.
Spettacolare formazione rocciosa nel deserto di Wadi Rum - Archivio Fotografico Pianeta Gaia
DA PORTARE CON SÉ:
Il viaggio in Giordania è da considerarsi come un viaggio facile, con poche difficoltà, le maggiori delle quali sono la difficoltà nel trovare chi parla in inglese fuori dai circuiti turistici, orizzontarsi nelle labirintiche strade di Amman e la segnaletica non sempre leggibile per chi non conosce l'arabo. È molto importante scegliere il periodo giusto (aprile/maggio) per non doversi sorbire temperature torride. Per chi vuole dormire nei parchi è estremamente consigliate la prenotazione per tempo delle poche strutture disponibili.
COSA COMPRARE:
I classici souvenir, che vedrete in tutte le fogge e colori, sono le statuine (in terracotta, stoffa o pelle) di dromedari e le bottigliette con la sabbia colorata, immancabili richiami alla natura desertica del paese. Se cercate qualcosa di meno banale, potreste acquistare una kefyah, la stoffa che viene messa sul capo per proteggere dal sole e che dalle nostre parti vediamo spesso utilizzata come sciarpa. Benché disponibile in diversi colori, solo quella bianca e rossa è l'originale, le blue e verdi sono prodotte per i turisti. Tradizionalmente i beduini sono sempre stati molti attirati dai gioielli ed erano bravi artigiani: ne troverete diversi, soprattutto a Petra, ma generalmente ora vengono prodotti serialmente in India. Un altro oggetto che ha una lunga tradizione solo i pugnali, storicamente portati alla vita. Il posto migliore dove comprarli è nei pressi del deserto del Wadi Rum, essendo una specialità beduina. Molti però sono di bassa qualità, per quelli antichi e di qualità, non aspettatevi di spendere poco. Tipici sono anche i tappeti, in particolare quelli di produzione beduina: poiché tessuti su telai piuttosto piccoli e rudimentali, di solito sono abbastanza stretti e dai disegni semplice, ma robusti.