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Il Lago Bajkal

Fatti e misfatti di un gigante d'acqua dolce
28 Settembre 2019

 

Il lago Bajkal è un autentico colosso: con una superficie di 31.722 kilometri quadrati (quinto al mondo), una lunghezza di 636 kilometri (inferiore solo al lago Tanganica), una larghezza massima di 79 kilometri (e media di 48) e una profondità massima di 1.642 metri (media di 744) è il più profondo in assoluto nonché quello con il volume d’acqua maggiore, al punto da detenere da solo circa il 20% delle acque dolci del pianeta. Le sue dimensioni da primato sono dovute al fatto che si trova in una fossa tettonica molto profonda: se si calcola che la sua superficie è posizionata a circa 450 metri di altitudine, il fondo del lago è a circa 1200 metri sotto al livello del mare. Riceve qualcosa come 336 immissari ma ha un solo emissario, l’Angara che confluisce nell’Enisej.

 

Una veduta dall'alto della Roccia dello Sciamano - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Posizionato in un territorio dal clima continentale soggetto a fortissime escursioni termiche, ha due vite: quella estiva in cui, come un autentico “mare interno”, mitiga il caldo torrido della regione e quella invernale in cui ghiaccia completamente, dando luogo a scenari spettacolari caratterizzati da zone di ghiaccio bianco e nero, con scenografiche striature e gigantesche bolle intrappolate. Non meno straordinarie sono le grotte di ghiaccio che si formano sulle ripide scogliere dell’Isola di Olkhon.

 

La "strada" sulle acque ghiacciate del Lago Bajkal - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Il lago comincia a ghiacciare già ai primi di novembre, a nord, ma impiega mesi prima di completare l’opera su tutta la superficie. Questo perché l’acqua, quando raggiunge i 4° di temperatura, scende e lascia spazio agli strati d’acqua sottostanti che sono meno freddi. L’interscambio di acqua prosegue fino a quando, di norma a fine gennaio, il lago è completamente coperto da una lastra di ghiaccio che varia dal mezzo metro ai 140 cm, ormai perfettamente percorribile con automezzi, che comincerà a sciogliersi a fine marzo.

 

Una delle grotte di ghiaccio sviluppatasi sulle scogliere dell'Isola di Olkhon - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

L’isola di Olkhon è contigua alla costa occidentale, particolarità che - essendo il Bajkal leggermente curvo - isola questa parte di lago dai gelidi venti settentrionali che regolarmente sferzano la parte più centrale ed esposta. La “strada” ghiacciata è studiata da ingegneri e unisce la terra ferma all’Isola di Olkhon, posizionata più o meno a metà della sua lunghezza, ma c’è anche un tratto che unisce la parte meridionale dell’isola a quella settentrionale, per chi preferisce spostarsi così invece che tramite le strade dell’isola, non asfaltate.

 

Striature bianche su ghiaccio nero - Archivio Fotografico Pianeta Gaia

 

Il Lago Bajkal, famoso per l’alta concentrazione di ossigeno e la purezza delle sue acque (ora a rischio per i problemi legati al surriscaldamento) è un’anomalia anche dal punto di vista naturalistico. Grazie alle sue caratteristiche non riscontrabili altrove, anche il suo punto più profondo è popolato da forme di vita, mentre in altri specchi d’acqua la maggior parte delle forme di vita non sopravvive sotto i 300 metri di profondità. Sono state censite oltre 2500 diverse specie animali e vegetali, numero in continuo aumento, fra cui spicca la foca nerpa che rende il Bajkal lì’unico lago al mondo ad ospitare regolarmente questi mammiferi.

 

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