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Confini discussi - V

Stati sconosciuti, non riconosciuti e irriconoscibili
22 Ottobre 2016

 

Dopo avervi spiegato brevemente la storia degli stati a riconoscimento limitato nei post precedenti, stavolta entriamo nel variegato mondo dei paesi mai riconosciuti, dove tra fantapolitica e utopie, non mancano le sorprese.

 

Tristemente noto è l'ISIS (detto anche IS o Daesh), acronimo che sta per Stato Islamico di Siria e Iraq, il cui sedicente capo Abu Bark al-Baghdadi ha proclamato la nascita a giugno 2014. Il territorio controllato è di difficile definizione, visto che avanza o arretra a seconda dell'andamento del conflitto in corso. Speriamo di non sentirne più parlare fra non molto, anche se sicuramente i suoi effetti continueranno a farsi sentire anche a eventuale definitiva sparizione di tale stato.

 

Mappa delle posizioni dell'ISIS (area grigia e pallini neri) e delle forze kurde (area e pallini gialli) nel 2015

 

Un altro stato di cui si è a lungo vagheggiato è il Kurdistan, che dovrebbe raccogliere la popolazione curda attualmente sparsa in un vasto territorio che comprende una grossa porzione della Turchia orientale, zone settentrionali della Siria e dell'Iraq e l'area orientale dell'Iran. Il Kurdistan è il classico caso in cui si può parlare di “nazione” che non è uno “stato indipendente”: i curdi, approssimativamente calcolati in 50 milioni, parlano una propria lingua e hanno uno sviluppato senso nazionale, fortificato sia dalle persecuzioni che dalle guerre, compresa quella attualmente in corso, in cui sono stati coinvolti.

 

Il "Grande Kurdistan" come sarebbe nelle più ottimistiche rivendicazioni dei kurdi

 

Anche la Spagna è alle prese con le richieste di indipendenza di alcune sue regioni: una volta si sapeva soprattutto dei Paesi Baschi, grazie ai sanguinosi attentati compiuti dagli attivisti dell'Eta che negli anni hanno causato più di 800 vittime, il più famoso dei quali è quello col quale fecero saltare per aria l'automobile su cui viaggiava Carrero Blanco, il predestinato erede del generale Franco. Dopo che l'organizzazione terroristica ha subito colpi decisivi nel 2015 con l'arresto di due importanti esponenti, ora il problema più spinoso per lo stato iberico è quello della Catalogna, che nel 2014 ha presentato un progetto di referendum per ottenere l'indipendenza che però il governo centrale ha dichiarato illegittimo. Sono queste "questioni interne" a far sì che la Spagna faccia sempre una gran fatica a riconoscere gli stati, anche lontanissimi da lei, che rivendicano l'autonomia.

Un altro esempio è quello del Tibet, occupato dalla Cina fin dal 1958 ma da sempre terra con una propria cultura e religione, diametralmente diverse da quelle del paese occupante. La sconosciuta Cabinda è un'ex-clave, ossia un territorio appartenente a uno stato ma al di fuori dei suoi confini (ad esempio Gibilterra è un'ex-clave inglese), dell'Angola. Si tratta di un territorio a pochi chilometri dal confine ma completamente compreso nel territorio del Congo. Questa stretta lingua di terra detiene il 60% delle riserve di petrolio dell'Angola, che quindi si guarda bene dal concederle l'indipendenza.

 

Una classica veduta del Tibet: un chorten e dei brulli paesaggi montani

 

Vi sono anche territori rivendicati da etnie, come il Mapuche della Patagonia e il territorio dei Lakota, nativi americani negli attuali Stati Uniti d'America. Stessa origine la si può attribuire per la cosiddetta Rutenia, un territorio popolato da popolazioni slave e finniche in lande oggi suddivise tra Ucraina, Bielorussia, Russia, Slovacchia e Polonia. La Repubblica di Murrawarri, fondata nel 2013 da una comunità aborigena nei territori del New South Wales e del Queensland, è stata completamente ignorata dal governo dell'Australia. L'Isola di Man, benché parte del Regno Unito, gode di ampia autonomia, addirittura con un proprio conio: la sterlina di Man. Christiania è un quartiere di Copenhagen la cui comunità hippy è riuscita a conseguire uno stato di comunità indipendente. Akhzivland è una micronazione fondata nel 1972, sulla costa israeliana, nei pressi del confine col Libano. Il fondatore Eli Avivi prese questa decisione quando il governo israeliano mandò i bulldozer per distruggere la casa in cui viveva. Avivi, non senza una certa autoironia, ha scritto nella costituzione che il “presidente viene eletto democraticamente in base al proprio voto”.


continua...

 

Stati sconosciuti, non riconosciuti e irriconoscibili - I

Stati sconosciuti, non riconosciuti e irriconoscibili - II

Stati sconosciuti, non riconosciuti e irriconoscibili - III

Stati sconosciuti, non riconosciuti e irriconoscibili - IV

 

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