Viaggiare col telecomando - III
Chiudiamo l'analisi dei programmi di viaggio ancora con Mamma Rai, in pratica con un articolo tutto dedicato a Rai 5, il nuovo canale dell'emittente di stato che ormai è diventato il mio preferito e che mi farà presto consumare i tasti 2 e 3. Una politica interessante quella di questo neonato canale, che prevede di fare pochi programmi in studio. Parto subito col mio preferito: Globe Trekker, condotto la simpatico inglese Ian Wright che commenta in maniera buffa ma non banale i suoi viaggi da vero backpacker in località note e meno note, sempre molto bravo ad interagire coi locali. Tra i miei favoriti c'è anche la serie Le vie dell’Avventura prodotta dallo staff della Lonely Planet, con approfonditi servizi su destinazioni non banali
Nella Valle dell'Omo, Etiopia - Parte IV
...segue 9° giorno - Percorso spinoso Oggi visita all’Omo National Park. Non che mi aspetti granché, a dire la verità. L’African Parks Conservation, l’ente no profit che si occupa della gestione di parchi faunistici anche in altri paesi del continente, dopo averlo preso in gestione nel 2005, nel 2008 ha rinunciato all’incarico, come avvenuto anche per l’altro parco etiope del Nechisar. In pratica i locali hanno sempre continuato a cacciarvi indiscriminatamente. Secondo il governo etiope avevano firmato un documento (con un’impronta digitale) nel quale rinunciavano a cacciare nel territorio del parco mentre loro sostengono di essere stati costretti a firmare con l’inganno. L’ANP ha cercato di sistemare l
Viaggiare col telecomando - II
Dopo aver visto cosa offrono le tv private, ora mi concentro su quanto offre il servizio pubblico che, non so se ci avete mai fatto caso, è davvero tanto. Quando uno pensa ad un programma di viaggi è difficile che fra i primissimi non venga in mente lo storico Alle falde del Kilimangiaro, ormai ben oltre al decennio di programmazione. Indubbiamente un programma di successo, al punto che ultimamente era stato pure promosso a contenitore domenicale con durata fino all’ora di cena. Spero di non deludere chi ci si è affezionato ma io, in tutta sincerità, l’ho sempre trovato un’occasione sprecata, perché l’argomento è interessante ma il modo di realizzarlo è purtroppo quello farcito di banalità da avanspe
Il Nord Ovest Argentino - VIII
... segue 22° giornoArrivo a Mendoza dopo 19 ore e mezza, puntualissimo e di prima mattina. Ho tre ore di attesa e ne approfitto per girare la città. La particolarità è quella di avere le piazze posizionate a forma del numero 5 del dado. Però di prima mattina pare di aggirarsi in un luogo deserto. Girando le varie piazza mi imbatto in un monumento in omaggio agli spagnoli, cosa assai singolare in questi luoghi. Ci sarebbe una terrazza che fa da mirador, ma al momento è in ristrutturazione così non ci si può accedere, si trova sopra all’ufficio turistico. Con un bus parto per Santiago. Il percorso per il confine sale dolce ma costante, e a un certo punto si apre una finestra naturale da dove si ammira la vetta dell&r
Segui il viaggio di nozze di Antonella e Marco
Antonella e Marco, novelli sposi che hanno organizzato il loro viaggio di nozze con Pianeta Gaia, sono due ragazzi dalle mille risorse che hanno deciso di raccontarlo day-by-day.Clicca qui per seguirli mentre scoprono gli Stati Uniti e la Polinesia.
Mondi in bilico: Il Pasto delle Sorelle fra i Miao di Shidong
La Festa del Pasto delle Sorelle o Festa del Riso delle Sorelle nasce, come sempre accade per gli eventi che si tengono in Cina, da una leggenda. Questa racconta che un vecchio aveva una moglie e tre belle figlie. Un giorno, dopo aver giocato sulle sponde di un fiume, le ragazze si ammalarono d'amore. Zhang Guolao, una divinità barbuta che porta un tamburo di bambù, prese possesso del loro spirito e disse loro di preparare cinque palle di riso glutinoso di colori diversi, con gamberetti, pesce e altri ingredienti particolari. Quando i giovani scendevano dalle montagne, le ragazze regalorono loro le palle di riso. In questo modo le ragazze trovarono i loro futuri mariti. Le donne Miao (qui le meno vistose donne sposate) giungono da tutti i villaggi nei dintorni
Il Nord Ovest Argentino - VII
...segue 19° giorno Col colectivo raggiungiamo Ponte Negro, luogo ultimo dove arrivano i mezzi pubblici per las Lagunas de Yala. Sul chilometraggio da farsi a piedi in molti son stati vaghi, indicativamente sono sui 6 km, tutti rigorosamente in costante salita, ma si è sui 2000 m massimo, quindi non preoccupatevi dell’altura. La prima laguna, Desaguadero, è privata quindi non c’è accesso. Dopo 5’ si raggiunge la più grande, la Rodeo. Ci sarebbe anche un luogo di ristoro, ma al momento della nostra escursione era chiuso. Da qui si potrebbe intraprendere un trekking che oltrepassa la zona, ma comporta l’ascesa a una montagna di 3700 m ed in seguito a una di 5300 m. Decidiamo di continuare verso la terza laguna, Com
Il Vietnam delle montagne - Parte I
Di norma i miei diari iniziano subito col raccontare il viaggio di andata ma stavolta è necessaria una particolareggiata descrizione del mio compagno di avventura: il pilota. Viaggiando da solo, in zone dove l'inglese è sconosciuto e non volendo spendere una barca di soldi per auto a noleggio con autista e guida, ho trovato un'agenzia che mi fornisse di una moto e un pilota parlante inglese. Per una ventina di giorni mi sono fatto il culo quadrato sul sedile posteriore ma ne è valsa davvero la pena. Tutto quello che riporto sul pilota corrisponde al vero, nulla è stato inventato o esagerato per rendere il racconto più divertente. L'ho soprannominato il Vero Vietnamita. Il Vero VietnamitaIn un mio precedente viaggio in Cina, con fina
Il Nord Ovest Argentino - VI
... segue 16° giornoIn giro per Salta la Linda c’è poca gente, o meglio nessuno! Visitamo la chiesa di San Bernardo e ammiriamo il portale che da sul convento senza poter entrare perché vige ancora la clausura. Facciamo un giro per ammirare gli splendidi palazzi della più importante città del nord argentino, poi decidiamo di salire al Cerro S. Bernardo. Ma visto che el teleferico oggi non funziona ci facciamo portare da un taxi. La vista è un po’ chiusa nel versante nord, mentre sulla città si possono vedere costruzioni e valli adiacenti. Scendiamo a piedi i 1070 gradini in mezzo a un caldo tremendo per trovarci ai piedi del monumento a Guemes. Ora, ai più questo nome poco dirrà, come quello di Qui
Viaggiare col telecomando - I
Con l’avvento del digitale terrestre e ancor più con le pay-tv, il viaggio è finalmente diventato un protagonista quotidiano, a differenza di qualche anno fa quando mamma Rai e Mediaset costituivano la quasi totalità dell’offerta televisiva per la stragrande maggioranza degli italiani. Prima bisognava attendere l'orario giusto e il giorno giusto per godere di qualche bella immagine di posti lontani, ora in qualsiasi momento si può vedere qualcosa di attinente al viaggio, tra canali tematici come DoveTv e Marcopolo, una Rai Cinque che tratta moltissimo l'argomento e, per chi è abbonato a Sky, National Geographic e altro. Ciò nonostante raramente un programma televisivo trasmette le informazioni che servono per affrontare un
Il Nord Ovest Argentino - V
...segue 13° giorno Con un remis (in pratica un taxi) partiamo alle 7 per raggiungere Salta via Valle Calchaquies, Cachi ed il Parco Nazionale Los Cardones. Non ci sono mezzi pubblici che facciano tutto il percorso, la valle è veramente dimenticata da tutto e non se ne capisce il motivo visto lo spettacolare paesaggio in cui è incastrata. Qui un tempo c’era il mare, l’emergere delle terre che diede vita alle Ande lascia le formazioni in bella vista e quello che si può ammirare lungo il percorso è impressionante. Si incontrano piccoli paesini, Payagostilla, Angostaco, El Carmen, La Arcadia, Molinos e Seclantas, ricordatevi che state percorrendo la più famosa, mitica e impraticabile strada argentina, la Ruta Nacional 4
Il Nord Ovest Argentino - IV
... segue 10° giornoSveglia molto presto e con una vecchia Fiat Uno ci facciamo circa 1:30 ore di viaggio per raggiungere il parco. Visto che siamo subito dopo Natale, le persone del parco non sono ancora tutte presenti e dobbiamo attendere un po’. Ci imbattiamo in un gruppo di 10 camper tedeschi, in ognuno c’è una coppia di pensionati che sta facendo il giro delle Americhe in 6 mesi di tempo. Assieme a questo torpedone entriamo al parco (ci si può andare con qualsiasi mezzo, ma ogni gruppo deve essere accompagnato da un guardaparco. Se si arriva a piedi, il guardaparco vedrà di sistemarvi su di un mezzo non pieno) e ci fermiamo nelle soste fissate nel percorso. Già di mattina fa un caldo assurdo e la luce è accecante anche con
Il Nord Ovest Argentino - III
...segue 7° giorno Visto che a causa delle condizioni atmosferiche non è ancora possibile fare il volo in parapente, decidiamo di lasciare la vivissima Cordoba, ma raggiungere il Parco Nazionale Las Quijadas pare complesso. Troviamo così uno spostamento per Villa Dolores con lo stesso autista del giorno precedente. Nella cittadina, incastonata tra la Sierra Centrale e le Ande, fa un caldo indescrivibile e visto che c’è ben poco da vedere decidiamo, come molti, di passare il tempo al bar del terminal dopo aver dibattuto col maletero della nuova situazione cilena. Lui è un cileno espatriato dopo il colpo di stato del 1973 e ora, morto Pinochet, pensa di rientrare almeno in vacanza in quello che fu il suo paese. Da qui con un bus arr
La Cina delle minoranze etniche - Parte III
...segue 6° giorno - Prese in giro e festeggiamenti Come da prassi all'alba sono per strada, a godermi l'inizio del giorno dei locali, compresi i bambini che vanno a scuola nel cui cortile troneggia, immancabile, un canestro. Sarà per via di Yao Ming, sarà che in queste zone collinose è più facile ricavare lo spazio per un campo da basket che uno da calcio, fatto sta che qua la pallacanestro è davvero lo sport nazionale: a fine viaggio avrò visto un solo campo di calcio non deserto contro centinaia e centinaia di bambini che buttano la palla verso un cesto. Gironzolando mi imbatto in un macellaio che mentre prepara la carne da vendere deve stare attento che un cane non gli freghi qualche bistecca; bimbi che litigan
Il Nord Ovest Argentino - II
... segue 4° giornoArriviamo puntuali a Cordoba, la seconda città d’Argentina, quella con l’università più vecchia delle Americhe e dalla grande vita notturna. Decidiamo di sistemarci presso un hostal. Il posto è pieno di gente, soprattutto donne fra cui una ragazza belga che si è laureata con una tesi sulla dittatura militare argentina che è poi quella che mi fornisce le indicazioni sulla ESMA e sul Garage Olimpo avendo potuto vedere questi luoghi accompagnata da sopravvissuti che mi dice che si son sentiti male nel rivedere i luoghi delle loro torture. I gestori sanno informarvi per tutto quello che accade o per dove andare in città o nei paraggi. La giornata la dedichiamo alla visita della città, iniziand
Il Nord Ovest Argentino - I
1° giorno Dall’aereoporto di Bologna con volo Iberia raggiungiamo Madrid terminal T4, e visto che la coincidenza per Buenos Aires è per il giorno successivo il servizio Madrid Amigo ci trova una sistemazione con tanto di transfert per l’Hotel. Veniamo assegnati al Senator Espana, un favoloso hotel mille stelle in piena Gran Via dove immaginiamo una notte qui costerebbe più che tutte quelle che faremo in Argentina a nostre spese. Madrid è imballata di gente, Plaza Mayor, Puerta del Sol e vie limitrofe sono un pullulare di gente per via delle feste imminenti. Ci sono file alle fermate dei bus impressionanti, così ci giriamo tutto quello che possiamo a piedi alla ricerca di giochi di luci da immortalare fotograficamente che le numerosissi
Mondi in bilico: Il Salto del toro degli Hamer
Il salto del toro è un rito di passaggio per gli uomini Hamer. Prima dell’evento al giovane viene consegnata una striscia di corteccia con un numero di nodi pari a quelli dei giorni che mancano alla celebrazione del rito. Egli ne taglia uno ogni giorno, preparandosi psicologicamente all’evento. Nel frattempo potrà dedicarsi ai festeggiamenti, soprattutto a base di birra di sorgo. L'iniziando effettua il rito completamente nudo a simboleggiare la sua rinascita a seguito del passaggio. Il giorno della cerimonia il giovane viene parzialmente rasato, gli altri capelli lasciati liberi e non legati nelle solite treccine (al punto che lo si riconosce dagli altri proprio dall’inconsueta pettinatura cotonata), sfregato con la sabbia per essere purificato e
Le posate degli altri
Gli orientali, per mangiare, usano due bacchette, di norma lunghe meno di 30 centimetri, coi quali i viaggiatori occidentali spesso si esibiscono in infruttuosi e divertenti tentativi di portare il cibo alla bocca. Al di là delle numerose leggende sulla loro origine, è provato che venivano utilizzate in Cina già in epoca Shang (1600-1100 A.C.) e che poi si diffusero in Giappone, Corea, Vietnam, Indonesia e Filippine, dove spesso hanno finito con lo sviluppare alcune differenze nella forma e nell'uso. Va da sé che queste posate, che non permettono di "lavorare" l'alimento come le nostre, richiedono una preparazione del cibo specifica: in particolare la carne viene già predisposta in bocconcini e il riso (di tipo diverso da quello ch
Nella Valle dell'Omo, Etiopia - Parte III
...segue 6° giorno - Body painting Oggi si gira a piedi, visitando i villaggi nei dintorni di Benchagi, accompagnati da una scorta armata. Dopo aver attraversato una foresta dove vi sono dipinti Suri sulle rocce nel sentiero, giungiamo al fiume Magalogne dove i locali si recano per diversi motivi. Innanzitutto vi portano le bestie ad abbeverarsi ma anche, cosa che non fanno altrove, usano l'acqua, che ha delle proprietà dovute a qualche fenomeno di tipo vulcanico, per purificarsi l'intestino: bevono a grandi sorsi, usando delle calebasse, e poi attendono che, dopo pochi minuti, l'acqua sortisca l'effetto desiderato e vomitano. L'altro utilizzo è la pittura del corpo, che gli uomini effettuano spalmandosi del fango che poi disegnan
Patagonia - VIII
... segue 29° giornoArriviamo a Mar Del Plata verso le 11, troviamo subito da dormire vicino alla stazione dei bus in un hostel gestito da un immigrato italiano (ma qui lo sono quasi tutti). Ci dirigiamo subito in spiaggia, che qui è grande e strapiena di gente. Sembra quasi di essere a Rimini, solo che il mare è molto ma molto più mosso e gelato. Ci dirigiamo poi verso il porto dove tra le 17 e le 18 rientrano tutte le barche dei pescatori che scaricano infinite casse di pesce vendute a ristoratori e al mercato. Qui vicino c’è anche una grande colonia di leoni marini, se non la vedete, seguite l’incredibile puzza che raggiunge il porto. Sempre in zona porto ci sono svariati ristoranti di pesce, noi ne tentiamo uno indicato come tenedo
Nuova Zelanda & Polinesia
DESTINAZIONE: Nuova Zelanda e Polinesia DATA DEL VIAGGIO: 31 marzo - 24 aprile PERCHÉ QUESTA SCELTA: Volevamo isolarci dal mondo per 3 settimane... Andare il più lontano possibile, là dove se non fosse per le 3 settimane di viaggio di nozze difficilmente saremmo mai andati. In Australia io ero già stata, e allora ho proposto a Camillo la Nuova Zelanda, che ci era stata consigliata da amici, e che ci aveva affascinato nel Signore degli Anelli. Entrambi eravamo molto incuriositi da questo paese così lontano e cosi diverso... Dove gli uccelli autoctoni non sanno volare perché non essendoci mammiferi in origine non ne avevano bisogno! Naturalmente però non sarebbe stata una honeymoon come si deve senza un’estensione mare co